La cucina di Fabio de Poli a Mauritius Tradizione italiana e prodotti locali

31 maggio 2016 | 09:39
di Laura Ciarallo
Dalle Dolomiti alla Nuova Zelanda passando per i Caraibi fino a Mauritius, ultima tappa di un percorso ultraventennale in giro per il mondo. Fabio de Poli (nella foto), chef italiano nell'isola paradisiaca sperduta in mezzo all'Oceano Indiano, ha 46 anni di cui 23 passati fuori dal Belpaese. Nato a Cortina d'Ampezzo (Bl) e cresciuto a Venezia nella pasticceria del padre, De Poli fin da giovane ha masticato ricette e voglia di viaggiare. Un retaggio familiare, quello veneziano (i suoi bisnonni hanno inventato i vaporetti in laguna), che lo ha portato, all'età di 23 anni, a lasciare l'Italia per cominciare l'avventura internazionale.



Da allora, solo una volta, è tornato in patria, a Roma, per un periodo di un anno e mezzo, accanto a Enrico Delfingher, presidente di Euro-Toques, conosciuto nel mondo per essere stato, tra l'altro, lo chef di Lady D. Successivamente si è trasferito in Inghilterra, Francia, Belgio, alle Bermuda e agli antipodi, a Wellington in Nuova Zelanda dove sarebbe potuto rimanere, per amore, in pianta stabile.

Fabio de Poli

Ma per la sua voglia di cambiamento e conoscenza di nuove realtà, è ripartito: prima a Dubai, dove ha conosciuto l'attuale moglie francese, poi alle Seychelles, per approdare definitivamente a Mauritius nel '98, come chef esecutivo della catena “Beachcomber”, che possiede uno degli hotel più prestigiosi dell'isola. Dopo aver partecipato all'apertura di un altro albergo, il “Trou aux biches”, nel nord di Mauritius, decide di avviare un'attività in proprio.



Nasce così la “Table du Chateau”, ristorante raffinato nella zona di Labourdonnaise, a fianco dei bellissimi giardini botanici di Pamplemousse. Il locale sorge accanto a una casa coloniale, trasformata in museo. De Poli ha unito la cucina italiana ai prodotti locali, dando vita a quella che lui definisce una “cucina tropicale”, un'esplosione di gusti e colori davvero insoliti. Ogni piatto del menu contiene alcuni ingredienti sconosciuti ai più, ma molto diffusi sull'isola: lady finger, chou chou, frutto del pane, margozes, fruit jacques, calebasse, blimbi. Oltre ovviamente ai più tradizionali mango, manioca, guava, tamarindo, papaya.


Da quest'ultima, essiccata e grattugiata, si ottiene un singolare condimento, la “kucha”, da accompagnare a tutte le pietanze, un po' come il peperoncino. Nel menu, che offre specialità mauriziane (prevalgono il pollo e il pesce alla piastra con salse tropicali) c'è spazio anche per la pasta: tagliatelle ai funghi selvatici, basilico, parmigiano e olio al tartufo bianco; spaghetti al pesto di basilico, gamberetti all'aglio, pomodoro e nocciole tostate; tortellini farciti alla ricotta con erbe fresche, ragù d'agnello e formaggio di capra.

De Poli ha avviato una vera e propria attività imprenditoriale sull'isola aprendo una steak house, il “Red”, e una pizzeria, “Pomodoro”, nella zona della Gran Baie. Dà lavoro a 65 dipendenti, quasi tutti mauriziani, con i quali ha stabilito un rapporto di grande fiducia e collaborazione. Organizza regolarmente serate motivazionali con pizze e barbecue per tutti, ma non esclude in futuro di tornare in Italia. La città dove vivere? Senza alcun dubbio, Roma.


Table du Chateau
Mapou - Mauritius
Tel (230) 266 7172 / (230) 525 26289
www.tableduchateau.restaurant.mu

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