Direttore d'albergo, obiettivi e gestione perché una struttura funzioni al meglio

Quando un direttore viene esonerato o lascia l'incarico, bisognerebbe studiare le cause che hanno determinato la fine di un rapporto che sembrava buono: chiarire se le competenze e i ruoli fossero stati ben definiti . Se gli obiettivi dell'azienda condivisi. Se ci fosse stato o meno un reale progetto per raggiungerli

01 aprile 2018 | 09:24
Le risposte a questi quesiti dovrebbero aiutare il manager a capire le ragioni della risoluzione di un rapporto. Si dovrebbero quindi analizzare le varie tipologie gestionali di un'impresa alberghiera e indicare prima al manager e poi all'imprenditore il giusto comportamento per evitare o almeno ridurre il numero dei fallimenti.



I comportamenti del manager dovrebbero essere modificati secondo il tipo di conduzione dell'azienda dove si lavora. Il manager che lavora con catene alberghiere sa che deve attenersi a budget ben definiti e che può contare su una grossa organizzazione, che l'assiste quando ha bisogno, chiede notizie su eventuali scostamenti delle performance sul budget in modo da poter intervenire per rivedere le strategie, i segmenti di mercato, i costi fissi e variabili, per cui il lavoro del manager è sempre monitorato.

Il manager che lavora con privati deve stabilire, al momento del contratto, se l'imprenditore vuole essere coinvolto o solo informato sulla conduzione dell'azienda e poi comportarsi di conseguenza. Una buona conoscenza del prodotto, del mercato, degli obiettivi, dei tempi di start-up, se è una struttura nuova o di recente acquisizione, serve a non commettere errori di valutazione nella stesura del budget a medio e lungo termine.

Una bella struttura non basta a fare risultato, bisogna farla conoscere con giuste azioni di marketing per far arrivare il prodotto al cliente, farlo acquistare e poi farlo apprezzare durante il soggiorno insieme al servizio, che, essendo non tangibile, si valuta solo quando viene usato.

Bisognerebbe sempre considerare le quattro "P" e cioè: product, position, price, promotion. Azioni che permettono di conoscere sempre a quale mercato rivolgersi, il target di clientela, l'ambiente in cui si va a operare, i punti di forza e di debolezza della concorrenza, grazie a un buon benchmarking. Il quadro completo della situazione in cui si va a operare permette al manager, sempre in sintonia con la proprietà, di definire le strategie da adottare per raggiungere, nei tempi previsti, prima il break-even point, poi un Gop (gross operating profit) ottimale e infine il Roi (return on investment), che è il vero obiettivo dell'imprenditore.

Un sereno clima aziendale, che si ottiene grazie al buon rapporto fra manager e imprenditore e al coinvolgimento di tutto il team, permette all'azienda di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Fonte: Hotel Managers - Organo ufficiale Ada Italia (primavera 2018)

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Alberto Lupini


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