Frutta e verdura al posto delle merendine I distributori a scuola cambiano volto

25 luglio 2016 | 09:38
Basta con merendine e patatine fritte a scuola; al loro posto yogurt, latte, biscotti integrali con marmellata bio, frutta e verdura fresche. Questo il contenuto della proposta di legge presentata da 3 parlamentari del Pd, Massimo Fiorio, Luigi Dallai e Umberto D'Ottavio, affinché i distributori automatici a scuola siano riforniti di alimenti sani, freschi e naturali. Al bando quindi: «alimenti e bevande contenenti un elevato apporto di acidi grassi saturi, acridi grassi trans, zuccheri semplici aggiunti, sodio, nitriti e nitrati utilizzati come additivi, dolcificanti, teina, caffeina, taurina», come si legge nel testo della proposta.



Quale il criterio per muoversi? «Sarà un tavolo interministeriale - spiega Fiorio - tra ministero della Salute, Agricoltura e Istruzione. Oltre ai prodotti freschi, ci sono tanti snack, come la frutta secca, che possono essere inseriti, e sono una fonte di calorie e grassi buoni per i ragazzi». La proposta di legge è stata assegnata alla commisione Affari sociali, e sarà incardinata a ottobre, mossa dalla preoccupazione che deriva dai dati (ministero della Salute, Iss, Miur) dalle ricerche sull'alimentazione dei bambini e dei ragazzi italiani: il sovrappeso è molto più diffuso che negli altri Paesi europei, con percentuali anche del 25% per determinate fasce di età - come quella tra gli 8 e i 10 anni.

«E il 43-44% dei genitori - spiega Fiorio - non collega il comportamento alimentare con lo stato di salute. Per questo meglio intervenire dalla scuola, dove è più facile ingurgitare calorie “cattive” comprando qualcosa con pochi spiccioli al distributore. Sappiamo che i venditori di distributori automatici stanno già storcendo il naso, perché poi dovranno adeguare loro la distribuzione. Ma gradualmente troveremo, con l’accordo di tutti, il modo migliore per dare una pausa sana ai nostri ragazzi».

Scompariranno quindi bibitone gassate e tortine farcite? «L’esclusione - dice Dallai - non è mai una cosa positiva. L’obiettivo è che i ragazzi arrivino a scegliere liberamente i cibi per loro migliori. E anche tenere in conto gli interessi immediati di chi lavora nella distribuzione. Ma la prospettiva è di ridurre in maniera significativa la possibilità di procurarsi questi cibi, che non sono i più adatti». Proprio per questo la proposta di legge si estende anche ad «altri luoghi pubblici frequentati soprattutto da minori».

Soddisfatto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che dà «pieno sostegno» alle iniziative parlamentari che integrano «la più ampia politica del governo: inserire nel curriculum degli studenti l’educazione alla salute». Una priorità, per Giannini, che ha infatti voluto inserirla anche nella riforma della Buona scuola: «Dagli aspetti alimentari a quelli motori, alla promozione dello stile di vita italiano che ci caratterizza nel mondo - chiarisce il Ministro Giannini - ed è parte integrante della nostra identità, la scuola deve esserne la prima testimone».

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Alberto Lupini


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