Crisi del grano, via libera del Ministero a un fondo da 10 milioni di euro

20 luglio 2016 | 15:43
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina (nella foto, a sinistra) ha annunciato l'approvazione di un finanziamento di 10 milioni di euro per dare avvio a un piano nazionale cerealicolo che punti alla qualificazione della produzione nazionale e consenta ai trasformatori di acquistare sempre più prodotto made in Italy.

Si è svolta oggi a Roma la riunione del tavolo nazionale della filiera cerealicola. L'incontro, presieduto dal Ministro Martina, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni, delle organizzazioni agricole e della cooperazione, delle imprese di trasformazione, di commercializzazione e dell’industria mangimistica. Durante il confronto si sono analizzati gli andamenti di mercato dei cereali, con un particolare focus sul crollo del prezzo del grano rilevato nelle ultime settimane.


Maurizio Martina e Roberto Moncalvo

Proprio in merito a questo crollo economico, un migliaio di agricoltori sono arrivati a Roma per manifestare davanti al ministero delle Politiche agricole in difesa del grano italiano dalle speculazioni che colpiscono la coltivazione più diffusa sul territorio nazionale, dopo il crollo dei prezzi del 42% a luglio rispetto allo scorso anno. Un blitz organizzato dalla Coldiretti, «per contrastare la strage di centinaia di migliaia di aziende, la desertificazione di milioni di ettari di terreno e la messa in pericolo per il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy come la pasta e il pane».

Per la “guerra del grano” sono arrivati agricoltori dalla Basilicata, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria, Toscana, Piemonte, Sardegna, Calabria, Marche e Puglia, insieme al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo (nella foto, a destra). Il tutto accompagnato da vari striscioni (“No grano no pasta”, “Stop alle speculazioni”, “Chi attacca il Made in Italy attacca l'Italia”); campeggiava poi una bilancia con 15 chili di grano e uno di pane (tanto deve essere il grano venduto per comprare appena 1 chilo di pane); sono stati anche preparati sacchetti di grano da 5 chili che equivalgono al valore di 1 euro con i quali gli agricoltori hanno annunciato di voler fare la spesa nei locali circostanti.



Dopo le dichiarazioni sui piani previsti per far fronte a questa situazione, si è dato il via all'incontro, durante il quale il Ministro ha illustrato alcune proposte operative per un intervento complessivo sul settore. In particolare sono 6 le azioni presentate alla filiera:
  • Fondo da 10 milioni di euro inserito nel decreto legge Enti locali. Si tratta di un primo stanziamento per dare avvio a un organico piano nazionale cerealicolo e sostenere investimenti anche infrastrutturali per valorizzare il grano di qualità 100% italiano;
  • Creazione di una Cun (Commissione unica nazionale) per il grano duro. L'obiettivo è favorire il dialogo interprofessionale e rendere più trasparente la formazione del prezzo;
  • Conferma degli aiuti accoppiati europei Pac per il frumento che equivalgono a circa 70 milioni di euro all'anno fino al 2020, per quasi 500 milioni investiti nei 7 anni di programmazione;
  • Rafforzamento dei contratti di filiera, per proseguire negli investimenti che hanno visto 50 milioni di euro impiegati dalla filiera cerealicola. I nuovi bandi in autunno prevedono un budget totale di 400 milioni di euro (metà in conto capitale e metà in conto interessi) ai quali potranno attingere anche i progetti legati al grano;
  • Marchio unico volontario per grano e prodotti trasformati per dare maggiore valore al grano di qualità certificata, che rispetti il disciplinare del sistema di qualità della produzione integrata e risponda a determinati requisiti organolettici;
  • Sperimentazione dalla prossima campagna di un nuovo strumento assicurativo per garantire i ricavi dei produttori proteggendoli dalle eccessive fluttuazioni di mercato. Un modello innovativo che è allo studio e che verrà presentato alla Commissione europea per il via libera.

«Mettiamo in campo proposte concrete e attuabili già dalle prossime giornate - ha dichiarato il Ministro Martina - ma con una chiara visione strategica per dare risposte strutturali. C'è bisogno di un piano nazionale cerealicolo che punti alla qualificazione della nostra produzione e consenta ai trasformatori di acquistare sempre più prodotto 100% italiano. In questo senso investiamo 20 milioni di euro per sostenere investimenti infrastrutturali nei sistemi di stoccaggio per valorizzare grano di qualità certificata, favoriamo nuovi contratti di filiera e istituiremo un marchio unico per grano e prodotti trasformati».

«Allo stesso tempo - prosegue Martina - vogliamo dare una risposta alla necessità di maggiore trasparenza nella formazione del prezzo. Per questo abbiamo proposto al tavolo l'istituzione di una Cun grano duro, che favorisca anche lo sviluppo di migliori rapporti interprofessionali. A questo si aggiunge la decisione di confermare il budget dedicato al frumento negli aiuti accoppiati e la sperimentazione di uno strumento assicurativo sui ricavi che garantisca ai produttori di non essere eccessivamente danneggiati da fasi di mercato come quella che stiamo vivendo».

«Al tavolo di oggi - conclude il Ministro - abbiamo voluto ribadire a tutta la filiera la necessità di intervenire per salvaguardare il reddito degli agricoltori in questa fase di crollo dei prezzi. Da settimane le quotazioni sono troppo distanti dalla copertura dei costi di produzione, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di molte aziende impegnate in una delle produzioni più distintive per il nostro modello agricolo. Serve un salto di qualità da parte di tutti e lo spirito di collaborazione della riunione di oggi può essere una buona base di partenza».

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Alberto Lupini


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