Partite Iva e commercianti senza garanzie In 50 a cena a Monza per discuterne

30 novembre 2016 | 15:44
di Federico Biffignandi
Ritrovarsi a tavola di fronte ad un menu succulento è sempre un bel modo per incontrare persone, scambiare pareri, esperienze, problemi ed eventuali soluzioni. D’altronde sin dai tempi di Platone il “Simposio” è un ottimo spunto per dar vita a tutto questo; l’usanza è arrivata fino ai giorni nostri ed è a questo momento conviviale che Gian Luca Brambilla - imprenditore brianzolo che tra i primi ha creduto nell’e-commerce e che ora tutela i piccoli imprenditori - si è affidato per permettere ai colleghi di incontrarsi attorno ad una tavola imbandita per condividere le proprie esperienze in un periodo economico nel quale non si può più pensare di andare avanti da soli.



Brambilla ha così ideato l’evento “La cena dei Brambilla” giocando sul suo cognome tipicamente lombardo, stereotipo ed emblema dell’imprenditoria anni ’80 che ha svolto il ruolo di motore dell’economia italiana fino al 2008, l’inizio della crisi. L’obiettivo dell’imprenditore è quello di portare a cena coloro i quali lui definisce “non garantiti” ovvero i piccoli imprenditori appunto, ma anche gli artigiani e le “partita iva” che non vengono tutelati - a detta sua - dallo Stato. La prima cena si è svolta martedì 29 novembre presso la Villa Reale di Monza e ha ottenuto un grande successo con 50 partecipanti provenienti da tutta la Lombardia.

«La partecipazone è stata ottima ed è andata oltre ogni più rosea aspettativa - ha raccontato Brambilla - tanto che abbiamo già programmato per il 31 gennaio il bis. Vorremmo dare continuità a questi appuntamenti in modo da raggiungere il nostro scopo, che è quello di consentire ai “non garantiti” che in Italia sono 5 milioni di incontrarsi per condividere le proprie esperienze. La serata infatti si svolge in due parti: prima di tutto si mangia perché dopo un’intera giornata lavorativa c’è bisogno di “mettere le gambe sotto al tavolo”; poi, al momento del caffè, prendo la parola e racconto tutto quello che altri imprenditori mi hanno raccontato e i problemi economici e sociali che ho potuto toccare con mano nelle mie esperienze».



Naturalmente un occhio di riguardo anche al menu: «Cucine della Villa è il ristorante che, a cadenza fissa, ospiterà le cene - ha spiegato l’ideatore - e come prima proposta non poteva che mettere in tavola il risotto monzese. Mi piacerebbe che in futuro questo appuntamento si diffondesse anche nelle altre regioni italiane e a quel punto, chiaramente, sarà un’occasione per degustare anche piatti tipici della location che ci ospiterà».

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Alberto Lupini


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