Primo “sì” al Decreto dignità La Camera approva, tocca al Senato

Il Decreto dignità ha incassato il primo “sì” alla Camera che ha dato il suo via libera grazie ai 312 voti favorevoli. 190 quelli contrari, uno solo l’astenuto. Ora tocca al Senato esprimersi . Visibilmente felice il vicepremier Luigi Di Maio che ha parlato di «conquista del primo round» e ha guardato con positività alla seduta del Senato

03 agosto 2018 | 12:31
Secondo Di Maio il parere favorevole della Camera è «un primo importante passo in avanti per la lotta al precariato, il contrasto all'azzardo e la semplificazione fiscale». “Sono orgoglioso - ha twittato il premier Giuseppe Conte - di guidare un Governo che lavora davvero per questo Paese".


(foto: Ansa)

Il Decreto mira a cambiare le regole su contratti a termine e delocalizzazioni e vieta la pubblicità del gioco d'azzardo con un inasprimento delle sanzioni approvato un po’ sorprendentemente visto il primo voto negativo del Governo, insieme all'avvertenza "il gioco nuoce alla salute", che apposta sui gratta e vinci così come avviene ormai da anni per le sigarette.

Quanto ai tempi si stima che l’ok del Senato, organo che solitamente si esprime in maniera più rapida, arriverà martedì prossimo. Diverse le novità introdotte, dai voucher per gli alberghi al bonus assunzioni per gli under 35, passando per il concorso "straordinario" per le maestre diplomate, il periodo transitorio per i contratti a termine in essere, l'esenzione delle famiglie dall'aggravio sui contratti per colf e badanti.

Buone notizie per chi vuole assumere: è stato infatti prorogato nel biennio 2019-20 il bonus assunzioni al 50% dei contributi fino gli under 35 (non solo per gli under 30 come previsto dalle vecchie norme). Lo sconto vale per tre anni, tetto massimo fissato a 3mila euro. A beneficiarne dovrebbero essere 62mila italiani nel prossimo biennio.

Capitolo voucher: i ticket sono stati estesi a piccoli alberghi e strutture ricettive del turismo fino a 8 dipendenti (non più 5) e avranno durata massima 10 giorni, anziché 3. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. Semplificato l'utilizzo per l'agricoltura.

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Alberto Lupini


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