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Export alimentare, +2,4% dal 2013 Obiettivo 50 miliardi di euro entro il 2020

17 febbraio 2015 | 18:07

Le esportazioni italiane chiudono il 2014 facendo registrare il record storico per le esportazioni di prodotti agroalimentari e bevande nazionali raggiungendo il valore di 34,3 miliardi, con un aumento del 2,4% rispetto all'anno precedente. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel 2014, dalla quale si evidenzia che l'Italia si presenta all'appuntamento dell'Expo con un ottimo biglietto da visita. Un risultato ottenuto nonostante le difficoltà che si sono registrare a seguito dell'embargo russo che ha sancito a partire dall'8 agosto il divieto all'ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce.



A spingere le esportazioni è stata invece la caduta del tasso di cambio dell'euro nei confronti del dollaro con effetti soprattutto per il mercato Usa dove le spedizioni di vino italiano hanno superato abbondantemente 1,1 miliardi di euro nel 2014. I 2/3 del fatturato realizzato all'estero si ottiene con l'esportazione di prodotti agroalimentari verso i paesi dell'Unione europea ma il Made in Italy va forte anche nelle Americhe e nei mercati emergenti come quelli asiatici. Il prodotto Made in Italy più esportato è il vino ma rilevanti sono anche le spedizioni all'estero di ortofrutta, quelle di pasta e di olio di oliva.

«L’agroalimentare italiano - commenta il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - fissa un nuovo record nelle esportazioni raggiungendo quota 34,3 miliardi di euro nel 2014, come certificato oggi dall’Istat. Dal 2004, grazie allo straordinario lavoro di promozione del Made in Italy fatto dalle nostre imprese, registriamo una crescita del 70%. Nonostante un’annata non felicissima dal punto di vista climatico e aggravata dall'embargo russo, abbiamo chiuso con un risultato importante. Il nostro obiettivo è raggiungere quota 50 miliardi nel 2020 e 36 miliardi nel 2015, sfruttando il cambio euro dollaro più favorevole e l’abbassamento dei costi dell’energia».

«Abbiamo ancora margini di crescita importanti sui quali stiamo lavorando con il ministero dello Sviluppo economico e con le imprese, mettendo in atto il piano per l’internazionalizzazione con un focus specifico sui prodotti agroalimentari. Penso alle opportunità di sviluppare piattaforme logistico distributive all’estero e ad un programma di promozione che concentri le risorse su alcuni obiettivi chiave. In questo contesto non possiamo dimenticare la grande opportunità che Expo Milano 2015 rappresenta per tutte le nostre filiere e i territori».

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