Il Lagrein Riserva Castel Firmian esalta il radicchio di Chioggia

Il radicchio di Chioggia, famoso per il suo intrigante profumo in cottura e la caratteristica tendenza amara, si sposa egregiamente con l’affinamento prolungato in barriques e la nota morbidezza del Lagrein

19 dicembre 2020 | 10:30
Vitigno autoctono del Trentino Alto Adige, il Lagrein sin dal XV secolo è coltivato tra le montagne dolomitiche, dove si è adattato in maniera perfetta. Nel corso dei secoli questo vitigno ha dato origine a due biotipi diversi per forma e dimensione del grappolo: Lagrein a grappolo corto e Lagrein a grappolo lungo. Dalla selezione dei migliori vigneti di Lagrein a grappolo corto coltivato lungo la valle del fiume Adige, si produce un ricco e potente rosso: Castel Firmian Lagrein Riserva Trentino Doc.



I vigneti di Lagrein vengono coltivati sulle colline a 200-400 m lungo la valle del fiume Adige utilizzando solo la pergola semplice: questa garantisce un’ottima esposizione dei grappoli al sole garantendo un’ottima maturazione aromatica e polifenolica senza rischio di scottature degli acini. Quando le uve raggiungono la perfetta maturazione, vengono raccolte e selezionate a mano intorno alla seconda settimana di ottobre.


Sede Mezzacorona

Intensamente profondo, dal colore porpora con riflessi violeacei, apre con un profilo olfattivo dominato da piccoli frutti selvatici quali more e mirtilli, spezie e goudron chiudono in finezza e corpo. Vino dalla forte personalità al palato, molto versatile per il suo grande equilibrio e armonia si esprime al meglio con preparazioni ricche e speziate a base di salumi e formaggi stagionati fino a secondi di carne alla brace.



Il “Filetto di maialino con radicchio di Chioggia sfumato al Lagrein, servito su fonduta di gorgonzola” è un piatto complesso e strutturato che premia sapori e contrasti con un ampio bouquet di profumi e sensazioni. Il radicchio di Chioggia, famoso e apprezzato per il suo intrigante profumo in cottura e la caratteristica tendenza amara, si sposa egregiamente con l’affinamento prolungato in barriques e la nota morbidezza del Lagrein. Altresì importante la “pepatura” e la finezza della carne che va ad amplificare le note terziarie piacevolmente speziate ed eleganti del vino.

Come soddisfare la complessità e persistenza dell’abbinamento? La scelta del gorgonzola in questa fonduta golosa e ricca ci regala un assaggio avvolgente e intenso, costantemente rinnovato dalla bilanciata acidità del vino che ad ogni sorso rinnova e pulisce il palato, amplificando l’armonia dell’abbinamento.

RICETTA: Filetto di maiale con radicchio di Chioggia sfumato al Lagrein, servito con fonduta di gorgonzola

Per informazioni: www.mezzacorona.it

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Alberto Lupini


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