Mille miliardi di costi, 6 milioni di morti Oms: «Più tasse per combattere il fumo»
11 gennaio 2017 | 12:09
di Federico Biffignandi
Una soluzione velatamente macchiavellica quella dell’Oms che propone un fine nobile come quello della riduzione dei fumatori con “mezzi” - cioè l’innalzamento dei costi – che rischiano ancora una volta di andare a favore dei “potenti”. Tali mezzi risulterebbero meno “cinici” e pericolosi se gli stessi Governi utilizzassero quei nuovi fondi per migliorare le strutture sanitarie, cosa che non sempre succede, oppure per puntare su una massiccia politica di sensibilizzazione più culturale e istruttiva volta a disinnescare l’istinto a fumare nei più giovani. Lo spunto dell’Oms infatti è rivolto alla diminuzione dei fumatori adulti, ma appena dietro a questi c’è una generazione intera di giovani che accendono la prima sigaretta in tenera età. Invece quei soldi ricavati dalle accise spesso non si sa dove vadano a finire: nel 2013-2014 ad esempio, le accise sul tabacco hanno generato quasi 269 miliardi di fatturato ai governi. Di questi, però meno di 1 miliardo è stato investito nel controllo del tabacco.
Allargando il raggio del ragionamento si potrebbe anche sconfinare nel settore del gioco d’azzardo, altra dipendenza del nuovo millennio che solo ora - almeno in Italia - si sta cercando di combattere con dritte che arrivano anche dai piani alti, ma con paradossi abnormi e dubbi piuttosto fondati; basti pensare che l’industria delle scommesse sportive rappresenta una delle principali voci di introiti per le casse dello Stato (viene da chiedersi perché lo stesso Stato dovrebbe combattere questo comparto) e che un’ “istituzione” come la Nazionale di calcio ha da poco sottoscritto un contratto di sponsorizzazione con una nota agenzia di scommesse.
Cercare di fermare i fumatori incalliti con qualunque mezzo (lecito) è sicuramente una soluzione da mettere in atto, ma forse non basterebbe (sempre tornando al tema del gioco d’azzardo ad esempio, si gioca anche quando non si hanno i soldi, si ruba a costo di giocare). Avviare un processo culturale dedicato alle ultimissime generazioni che parta dai buoni esempi che dovrebbe dare lo Stato (e gli adulti) sembra più solido, educativo ed efficace.
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Alberto Lupini