Alta qualità e successi commerciali per le Cantine cooperative di Verona

03 febbraio 2016 | 11:42
In Veneto, regione numero uno in Italia per il comparto vitivinicolo, la cooperazione è oggi il più importante punto di riferimento dell’intero comparto. Un primato che viene non solo dal fatto di riunire oltre 6mila agricoltori, ma anche da ciò che essa rappresenta per le aziende vinicole private con cui collabora, dando vita a importanti sinergie produttive e commerciali. A riprova di quanto sopra, grazie agli eccezionali standard qualitativi raggiunti dalle Cantine cooperative di Verona, anche alcune aziende del blasonato gruppo delle Famiglie dell’Amarone d’arte si affidano a queste realtà per la fornitura di un’importante quota dei loro prodotti a Denominazione Valpolicella imbottigliati.



Quota che, negli ultimi tre anni, si è attestata intorno al 26% circa, raggiungendo addirittura il 44% se si considera il solo vino Valpolicella. Questo significa che una bottiglia su quattro, dei vini Doc o Docg della Valpolicella, è il frutto delle uve raccolte dai soci cooperatori delle Cantine di Verona. Nel Veneto (che assomma il 20% della produzione vitivinicola nazionale e oltre il 30% del fatturato complessivo) Verona, con i suoi 27mila ettari vitati, rappresenta da sola il 40% del valore della produzione regionale e pesa per il 50% dell’export dei vini veneti nel mondo.

Una vocazione alla viticoltura resa unica dall’equilibrio tra la conduzione tipicamente familiare di piccoli appezzamenti vitati e l’applicazione dei rigidi disciplinari di produzione, che hanno permesso di mantenere inalterate nel tempo le tecniche produttive dei vini. Un binomio che si traduce in un’altissima propensione alle produzioni di qualità per un territorio che dà origine ad alcune tra le più rinomate Denominazioni a livello mondiale: l’Amarone, il Recioto, il Valpolicella, il Soave. La cooperazione in viticoltura è stata l’evoluzione naturale di un contesto produttivo così capillarizzato, che tutt’oggi permette la sostenibilità economica delle famiglie dei soci che vi aderiscono. Nata per aggregare il prodotto dei pochi soci fondatori, oggi è il fulcro del sistema produttivo che è uno dei capisaldi dell’economia del territorio.

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Alberto Lupini


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