Angela Velenosi, “di corsa” verso il bio «Lasciamo ai figli un ambiente pulito»

30 marzo 2017 | 12:07
di Andrea Radic
Ogni mattina alle 6.15 Angela Velenosi, 53 anni da Ascoli Piceno, inizia a correre. Ovunque si trovi nel mondo. In qualunque situazione metereologica. Rigorosamente sola. Dopo due ore rientra alla base, sia essa la casa di famiglia nel Piceno o sia un hotel di Londra, New York, Tokyo. Alle 8.15 inizia la sua attività di imprenditrice del vino.


Angela Velenosi

Angela ha alle spalle undici maratone competitive. Ma soprattutto centinaia di ore di esercizio durante le quali analizza i problemi, riflette su cosa comunicare al suo team, prende le decisioni più importanti. E così è stato per il passaggio al bio. «Poco più di un anno fa - racconta Angela - correndo a Londra in preparazione della maratona, ho deciso la conversione dell’intera azienda Velenosi al bio. Il perché è semplice: il bio è un’esigenza e una necessità è giusto lasciare ai nostri figli un ambiente pulito senza nulla di chimico. Nel nostro caso servono 36 mesi per la conversione. Il primo anno è trascorso con risultati molto positivi. Nel 2018 saremo pronti per l’intera azienda».



La corsa di Angela non si è mai arrestata fin dalla fondazione dell’azienda una trentina di anni fa. Non aveva né tradizione (famigliare) né denaro da investire. Solo tante idee. Ci ha provato ugualmente, affiancata dal marito Ercole. Oggi può sfoderare dati di prestigio assoluto: 2,3 milioni di bottiglie, 146 ettari di viti, 24 dipendenti e un fatturato 2016 da 9,5 milioni di euro.



E ogni nuova stagione viene affrontata come fosse la prima, con un fatturato tutto da costruire. Senza ragionevoli certezze, ma con immutata fiducia nella sua squadra a cui da poco si è unito il figlio Matteo, enologo uscito dalla scuola di Conegliano. Anche la figlia Marianna completati gli studi accademici entrerà in azienda.



«Il vino è un’arte - continua Angela Velenosi - che fa sognare, che ci insegna a vivere. Condurre una vigna è come crescere un bimbo. Dopo 30 anni (di lavoro) si è adulti col profumo dell’adolescenza. I nostri fornitori solo gli stessi da sempre ed è un vanto. Sono gli obiettivi di crescita internazionale a cambiare. Restano i fedeli americani, canadesi, tedeschi e giapponesi. Ora Angela puntiamo all’Asia e all’Est Europeo».

E i nuovi vini bio, Passerina, Pecorino e Rosso Piceno, molto ricercati dal "millennials" vanno nella direzione, appunto di mercati come gli Stati Uniti e l'Asia, dove le nuove generazioni sanno e vogliono scegliere.

Per informazioni: www.velenosivini.com

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Alberto Lupini


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