I 40 anni del Consorzio Valcalepio Vino, ma anche arte e musica

È stato un Vinitaly speciale per il Consorzio Valcalepio che si è presentato all’edizione 2018 anche per festeggiare i suoi primi 40 anni di storia. Un momento importante che i produttori vogliono celebrare al meglio

03 maggio 2018 | 12:50
di Lucio Tordini
Questi 40 anni significano tanto se letti in modo attento. I vertici del Consorzio (e naturalmente, i produttori) hanno compreso che questo è il momento di cambiare passo, uscire dalla “nicchia” di clienti e consumatori e farsi conoscere sul grande mercato, forti di un’esperienza solida.



A confermarlo, il direttore del Consorzio, Sergio Cantoni: «Abbiamo avuto un cambiamento dal punto di vista della voglia dei produttori di farsi conoscere sul mercato - ha ammesso - loro hanno capito che a questa "età" si diventa adulti e per poter competere bisogna cambiare atteggiamento smettendo di sentirsi inferiori».

Guardare avanti, ma mantenendo sempre certe tradizioni e certi legami. Come quello con il territorio di Bergamo, manifestato alla fiera di Verona in modo particolare. «Quest'anno a abbiamo deciso di delimitare lo spazio destinato al Consorzio con delle mura che richiamano, chiaramente, le Mura di Bergamo - ha detto Cantoni - e siccome di questi tempi c'è la tendenza a esprimere l’arte sui muri, abbiamo lasciato sulle pareti anche noi delle frasi significative tratte dal nostro libro. Abbiamo chiamato due studenti dell'Accademia Cignaroli di Verona per disegnare immagini relative a Bergamo e al Valcalepio ed è venuta fuori un'opera che manterremo anche fuori da Vinitaly».



Vino, arte, ma non solo. Il Valcalepio infatti vuole essere anche musica. «Già negli anni scorsi - ha ricordato Cantoni - avevamo preparato un cd con musiche jazz da ascoltare quando si è al ristorante, ad esempio. Poi un cd con musica anni '80 fatto da Ivan Cattaneo. Quest'anno ci siamo chiesti quale sia la musica che vuole ascoltare il consumatore quando degusta vino e così abbiamo organizzato quella che abbiamo definito degustazione emozionale, in cui il degustatore viene isolato dall'ambiente esterno e gli viene chiesto di immaginare di bere Valcalepio con una persona particolare in luogo speciale. Poi gli si fanno ascoltare tre musiche diverse e deve essere lui a dirci quale sia la musica che più si addice a quel vino. La musica prescelta verrà segnalata sull'etichetta di un determinato vino tramite Qr code».

Ma chi è il consumatore tipico di Valcalepio? «Stiamo notando che i giovani sono più disposti a provare le nostre bottiglie - ha detto Cantoni - perché loro hanno meno remore e meno esperienza e quindi, prima di esprimersi, vogliono provare qualcosa di nuovo. E poi loro sono più disposti a lasciarsi emozionare e a bere vino in qualunque momento della giornata, senza schemi».

Per informazioni: www.valcalepio.org

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Alberto Lupini


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