Asolo Montello, il “Prosecco segreto” che nasce da un territorio ricco di storia

05 maggio 2016 | 10:37
La tradizione vitivinicola dell’area del Montello e dei Colli Asolani affonda le sue radici nei tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, che conosceva e preferiva i vini provenienti dalle non lontane colline della Marca Trevigiana. Il Montello, citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia per la signoria di Ezzelino, fu centro della corte rinascimentale della Regina Cornaro e venne spesso raffigurato dal grande pittore cinquecentesco Giorgione.



A quell’epoca in tutte le grandi proprietà terriere, al cui centro sorgevano le tipiche ville venete, il vigneto ricopriva un ruolo fondamentale. Gli ambienti strutturati a cantina all’interno delle barchesse (edifici concepiti e dedicati ad uso agricolo) si contano già dal 1400. La grande collina del Montello infine, un tempo completamente coperta da boschi di rovere, era un parco naturale ante litteram. Infatti, speciali editti della Repubblica di Venezia salvaguardavano e proteggevano con leggi severissime il patrimonio boschivo da cui si traeva il legname, sia per la costruzione della flotta di Venezia sia per la realizzazione delle botti destinate al vino.

Il Montello è una zona vocata da sempre alla viticoltura, grazie alla particolare costituzione del terreno argilloso, a medio impasto, con fondo ghiaioso, e alla fortunata esposizione climatica: due elementi fondamentali che hanno generato condizioni idrogeologiche ottimali per la coltivazione dei grandi vigneti di Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Merlot, oltre ai vigneti di recente costituzione di Carmenere, che disegnano pendii e pianure antistanti alle zone collinari, assieme alle superfici vitate a Prosecco, Bianchetta, Manzoni bianco, Pinot e Chardonnay.


Armando Serena

«Tra i consorzi del Prosecco - spiega Armando Serena (nella foto), presidente del Consorzio vini Asolo Montello - siamo quello più piccolo. L’anno scorso abbiamo prodotto circa 5,3 milioni di bottiglie contro gli 85 milioni dell’altra Docg “cugina” e contro i 355 della Docg più grande. Per questo ci definiamo il “Prosecco segreto”, il più raro tra tutti i Prosecchi di questa zona. Abbiamo un territorio con una biodiversità molto spinta (boschi, coltivazioni, vigneti...) e ci teniamo a mantenere questa personalità. Tra l’altro nel nostro territorio c’è anche tantissima architettura come le ville venete e l’arte del Canova, che è nato proprio in un comune del nostro Consorzio. E poi abbiamo Monsignor Della Casa che ha scritto il Galateo sul nostro territorio. Ecco perché possiamo parlare di un territorio ricco di “classicità contemporanea”, fatta di valori non tangibili, trasmessi di padre in figlio».


Consorzio vini Asolo Montello
Municipio di Asolo
Piazza G. D’Annunzio 1 - 31011 Asolo (Tv)
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