La Doc Montepulciano festeggia 50 anni Le iniziative 2018 partite da Milano

Con il contributo di Ais Milano, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha riunito all'hotel Westin Palace sommelier, appassionati e giornalisti per presentare i suoi vitigni e narrare un territorio affascinate

16 gennaio 2018 | 17:48
di Andrea Radic
Terra d'Abruzzo, terra di vino. La Regione è tra le più produttive d'Italia con il 60% dei 32mila ettari vitati coltivati a Montepulciano (Si). In occasione dei 50 anni della Doc di questo notevolissimo vitigno, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha iniziato da Milano il proprio programma di promozione che nel 2018 vedrà diverse azioni ed un grande cambio di immagine per dare nuova visibilità all’enologia regionale.



Per tutta la giornata i banchi di assaggio hanno narrato attraverso i produttori una storia viticola che nasce nel XVI secolo, per raggiungere i giorni nostri, quando il Montepulciano d'Abruzzo è riuscito a conquistare prestigio e autorevolezza nel panorama dei vitigni italiani, raccogliendo anche un notevole successo sui mercati esteri, come spiega il presidente del Consorzio Valentino di Campli.


Valentino di Campli

Questo rosso di struttura e carattere, capace di reggere con nobiltà il trascorrere del tempo mantenendo fragranze e bouquet, declinate a seconda delle zone di produzione, è stato celebrato con un accattivante seminario guidato da Luisito Perazzo, già miglior sommelier d'Italia dell'associazione italiana sommelier. Una verticale temporale e una digressione tra diversi produttori, tra cantine sociali, cooperative e indipendenti, che ha consegnato al naso e al palato di presenti una bellissima storia di passione e cultura del territorio.


Valentina Olivastri

In degustazione abbiamo incontrato i seguenti Montepulciano: Mineraliae 2016 di Cantina Orsogna, Mellianum 2015 di Cantina Miglianico, Panarda 2013 della Cantina Frentana, che merita un'affascinata citazione, il Rudhir 2013 di Jasci&Marchesani, il Vigna Le Coste 2012, Barone Cornacchia, descritto dalla produttrice, parte di una famiglia che da secoli a cura delle sue vigne, il San Clemente Riserva 2010 di Zaccagnini, l'Harimann 2004 dell'azienda Pasetti e il Bosco 1987 di Bosco Nestore, una scommessa vinta con il coraggio di presentare un vino di trent'anni.



I banchi d'assaggio, ben assortiti e gestiti da Ais con la consueta professionalità, hanno consentito di divagare nel Montepulciano con punte di eccellenza e di confermare, soprattutto che l'Abruzzo regala anche altri vitigni di grande levatura. Segnalo la Coccocciola, un bianco che, dove lavorato con sapienza, dona un vino di perfetto equilibrio ed affascinante carattere. Come l'Ariosa dell'azienda agricola Olivastri Tommaso.

Altre piacevoli segnalazioni tra i produttori presenti l'azienda vinicola Bosco, la cantina San Giacomo, l'azienda agricola Barone Cornacchia, Dora Sarchese vignaioli d'Abruzzo, l'azienda Nicola di Sipio con l'eccellente Igt Colline Teatine Bianco, la Cantina San Giacomo e infine Nic Tartaglia che ci ha positivamente colpiti con il suo Chardonnay. Insomma un weekend di enoturismo in Abruzzo è solo da programmare.

Per informazioni: www.vinidabruzzo.it

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