Va lontano chi viene da lontano La scalata del Primitivo di Manduria

Produzioni ragguardevoli ma tanto lavoro tra vigna e cantina, un patrimonio vitivinicolo importante tanto quanto la terra che occupa, la Puglia: queste le premesse che valorizzano i vini da uve Primitivo , oggi presenti nell'offering dell'alta ristorazione e ben raccontati da enti come il Movimento Turismo del Vino

25 aprile 2018 | 09:10
di Vincenzo D’Antonio
Le esigenze di porre in un ambito collettivo i pensieri e gli interessi di soggetti plurimi danno vita ad aggregazioni più o meno strutturate e regolamentate. Tra i pochi nomi ricorrenti di più ci piace “Movimento”. Movimento a testimoniare che “panta rei”, tutto scorre.



E la comunità che ha scelto, stante il loro comune sentire, di porsi ad elemento diligente nella valorizzazione del patrimonio vitivinicolo e del benefico fall-out turistico che da esso è generato, ha scelto di denominarsi “Movimento”. Il Movimento Turismo del Vino Puglia, da Maria Teresa Basile Varvaglione presieduto e da Vittoria Cisonno diretto, coerentemente ad una realtà evolvente come è quella dell’enoturismo, ha abilmente saputo comunicare a chi per passione e per professione deve saper comunicare, come si sta “muovendo” la Puglia del Turismo del Vino. Specifici ed attrattivi i focus sulla città di Taranto e sul Primitivo di Manduria.

Sagace evento occasionante è stato “Anteprima Cantine Aperte”.



Taranto, importante colonia magnogreca, sta vivendo un momento cruciale circa l’incremento dei flussi turistici. Ed il successo di questa innovativa dimensione di una città altrimenti nota per impianti siderurgici, si gioca prevalentemente su uno sforzo collettivo dei tarantini che dovrebbero divenire essere ambasciatori in loco della loro città, innanzitutto imparando a conoscerla approfonditamente e sapendo poi gestire i touchpoint occasionali con i turisti che naturalmente si creano quando i numeri diventano cospicui ed importanti. Ciò metterà i turisti nella condizione di sentirsi temporary citizen di Taranto.

Ci permettiamo di suggerire non frettolosa visita a tre tesori della città: il Museo archeologico, il Castello Aragonese, la Cattedrale di San Cataldo. Assistere all’apertura del Ponte Girevole, funzione dei traffici marittimi mercantili e militari, è momento di grande e piacevole interesse.

Siamo nel cuore della Magna Grecia e qui da millenni il paesaggio è connotato dall’abbraccio dell’ulivo con la vite. Grandi oli e grandissimi vini, il più famoso dei quali, meritato il successo, è il Primitivo di Manduria, da sole uve Primitivo. Caso interessante di come si possano felicemente coniugare quantità e qualità. Difatti, a fronte di produzioni ragguardevoli, grazie ad un cammino coraggioso e tenace intrapreso negli scorsi anni, prima in vigneto e poi in cantina, il Primitivo di Manduria sta scalando le vette della qualità ed oggi lo si trova nell’offering dell’alta ristorazione non solo italiana.



Lavorando di memoria e da appunti supportati, menzioniamo, sapendo e rammaricandoci che non riusciremo ad essere esaustivi, le degustazioni effettuate.

A Manduria, presso l’imponente plesso della “Produttori Vini Manduria”, memorabile il tasting del “Sonetto” Primitivo Di Manduria Riserva Dop 2013. Quanto complessi e piacevoli quei profumi di lampone e mora! Ed a Torricella, presso la bella struttura di Torre di Pezza, assaggio del grande Li Curti Primitivo di Manduria Doc 2015, dagli spiccati ancorché eleganti tannini. Ed a Manduria, azienda Felline, amena degustazione di “Cuvée Anniversario Felline” Riserva Primitivo di Manduria Dop 2010: un vino davvero gagliardo.

A Leporano, nella suggestiva location Varvaglione 1921, formidabile impatto con “Papale Linea Oro” Primitivo di Manduria Doc 2015. Sapore caldo e pieno e quale piacevolezza quelle note di ciliegie sotto spirito. A Lizzano, presso la vivace realtà di Tenute Eméra, la brava Alessandra Quarta, dal papà Claudio coadiuvata, conduce il tasting del memorabile “Oro di Emera” Primitivo di Manduria Dop 2015. Viti allevate ad alberello di ben 50 anni di età. Parimenti dalle uve primitivo di una vecchia vigna ad alberello nasce il “Donna Maria” Primitivo di Manduria Doc 2016: vino di struttura poderosa e nel contempo elegante fatto da Cantore di Castelforte.



Di pari passo con il cammino del Primitivo di Manduria, procedono virtuosamente anche le strutture ricettive e la ristorazione di qualità. In territorio di Manduria l’affascinante Vinilia Wine Resort, il cui annesso ristorante Casamatta esprime ottima cucina; a Taranto, proprio in centro, l’Albergo del Sole di recente apertura. Sontuose cene al Ristorante Gatto Rosso di Taranto ed alla Masseria Potenti di Manduria.

In virtù di saggia ed illuminata vision strategica di cui sono permeati i soggetti pubblici e gli operatori dell’agroalimentare e del turismo, nonché le valide strutture di raccordo, si è orgogliosamente ottimisti circa il futuro di questo magico lembo del Mediterraneo. Perché sa andare lontano chi viene da lontano!

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Alberto Lupini


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