Maria Pia Castelli Nel calice la storia di una famiglia

I vini di Maria Pia Castelli sono entrati nella mia vita il 15 gennaio del 2014, quando per un’occasione speciale, il mio caro amico Alessandro Scorsone mi ha consigliato e regalato una bottiglia di Orano 2009

15 febbraio 2018 | 11:32
di Antonio Stanzione
Da allora non ho più smesso di degustare e regalare i vini di questa azienda, il loro carattere schietto e diretto hanno contribuito a cambiare la mia vita. Nonostante la stima per i prodotti della Castelli, non avevo mai avuto il piacere e l’onore di conoscere le donne e gli uomini straordinari che sono dietro questa bellissima realtà marchigiana.



L’occasione è arrivata grazia ad una mia carissima amica, o come qualcuno pensava che fosse, la mia sorella maggiore, Carla Latini, che mi ha chiesto di raggiungerla nei giorni della merla proprio da Maria Pia, senza minimamente immaginare il mio legame affettivo verso il suo vino. Non mi sono fatto pregare ed è stato un fine settimana pieno di emozioni, curiosità e conoscenza. Il contatto con la famiglia Castelli mi ha fatto capire il motivo ed il segreto del successo dei loro prodotti; tutto nasce dalla semplicità, dalla schiettezza, dalla simpatia, dalla giovialità, ma anche dall’eleganza di Maria Pia e dei suoi cari, che pur non conoscendoti sono capaci di farti sentire di famiglia, come se fossi tornato a casa, stabilendo da subito una forte empatia. Persone dal carattere forte e deciso, caratteristiche trasmesse ai vini, tutti rigorosamente da agricoltura biologica, anche se non dichiarato in etichetta.

Il prodotto di punta dell’azienda è certamente Erasmo Castelli, in onore del capostipite, elegante e dal colore rosso rubino, la frutta rossa e le note di sottobosco sembrano i padroni indiscussi di questo calice, ma ad una seconda e più attenta olfazione sono accompagnati da sentori speziati e floreali che emergono da un sottofondo di humus e tabacco; il palato è corrispondente, giustamente sapido e dal nobile tannino. Stella Flora, invece, indossa un vestito dorato, pesca, agrumi, erbe officinali e fieno accompagnano la profonda scia minerale; il sorso è verticale, dinamico e sapido, la spalla acida importante fa intravedere la possibilità di un buon invecchiamento, il finale di bocca è speziato e minerale.



Sant’Isidoro, Cerasuolo il colore, all’olfatto è floreale, fruttato e minerale, la struttura è più vicina a quella di un rosso, più che rosato; il sorso è pieno e succoso, finale equilibrato. Ultimo, ma non per ultimo Lorano, dal colore rubino, i sentori di marasca e ribes vengono offuscati da sbuffi minerali che emergono da un sottofondo di caffè; il sorso risulta dinamico, fresco e giustamente sapido, il finale è lungo e dai ritorni fruttati e speziati. Grazie Maria Pia Castelli e un caro saluto alla tua splendida ed accogliente famiglia.

Per informazioni: www.mariapiacastelli.it

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Alberto Lupini


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