Nero Musqué di Cà Lustra, vino unico che segna un ritorno all’antico

Grande successo per il Nero Musqué, della cantina Cà Lustra Zanovello, abbinato a quattro dolci interpretati da rinomati cuochi. Location di prestigio, il Ristorante La Montecchia a Selvazzano Dentro (Pd), per una serata piacevole e raffinata. La sfida, abbinare i moscati ad altrettante originali creazioni, è stata raccolta con entusiasmo da Max Alajmo (Le Calandre), Luigi Biasetto (Atelier Biasetto), Pierluigi Perbellini (Rinomata Offelleria Perbellini) e Simone Sabaini (Sabadì). I loro dolci sono il giusto mix di armonia e raffinate geometrie nel piatto: Cannolo di riso e ricotta di pecora alla fava di tonka con marmellata di peperone rosso e cacao criollo (Max Alajmo) ; Caraffè, cioè cremoso al mascarpone, caramello in savoiardi al caffè, cioccolata liquida, affogato in Nero Musqué (Luigi Biasetto); Foresta Nera affumicata, fatta con melacca di cioccolato fondente, salsa di marasche, terra di cioccolato salato e cioccolato soffiato affumicato e amarene disidratate (Pierluigi Perbellini); Napolitain lavorato a freddo con falso pepe del Perù (Sabadì).



Perfetti con il Nero Musqué V.d.T. Rosso 2012, figlio “siciliano” di Cà Lustra, nato dal recupero del Moscato nero di Parenzo, quasi scomparso. Questo vitigno selvaggio ha la peculiarità, unico fra tutte le viti europee, di fare fiori femminili. Cresce rigoglioso nella zona a nord-ovest di Palermo, dove Zanovello ha piantato ben 4mila ceppi di “Moscato Delle Rose”, già “Moscato Nero di Parenzo”, su terreni tufacei, a mezza collina. Segna un ritorno all'antico, perché cento anni fa sull'Etna esistevano gli ultimi esemplari del Moscato Nero diffuso ai tempi della Magna Grecia; frutto di una sperimentazione attuata dal produttore, fermamente convinto delle potenzialità di questo vino prezioso, che raggiunge i 15 gradi alcolici e si presta come vino da meditazione.

Anche il Pinello “sur lie”, antico vitigno Euganeo, nasce da una sperimentazione di Cà Lustra,   che ci ha abituato a queste novità; nello specifico il vino bianco si è rivelato perfetto con gli antipasti (tartelletta di passata di pomodoro e basilico , sfoglie calde al curry, nuvola di mais con purè di fave verdi, fagiolini e basilico, pizza vegana al vapore, nuvola di Parmigiano alle nocciole, ravanelli all’aceto con crema di semi di girasole al coriandolo e tartare vegetale con crackers di semi), delicati e originali.

A conclusione della cena, curata da Max Alajmo con lo staff della Montecchia, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino sono stati molto apprezzati. Aromatico e fruttato, il Pedevenda sur lie selezione Zanovello, ha fatto alzare i calici e brindare tutti gli ospiti.
L'azienda Cà Lustra è una piccola realtà dei Colli Euganei, anfiteatro naturale di rara bellezza, in provincia di Padova. Dedita alla viticultura da circa 60 anni, si tramanda l'attività di padre in figlio, in virtù della passione per la terra della famiglia Zanovello. Franco, il titolare, ama le sfide e non si stanca di sperimentare, piantare nuovi vigneti, selezionare le uve. Ampliatasi negli anni, l'azienda mantiene la caratteristica di azienda famigliare, nell'accoglienza e nella gestione della cantina, i cui prodotti sono il miglior biglietto da visita.


Azienda Agricola Cà Lustra
Via S. Pietro, 50 - 35030 Cinto Euganeo (Pd)
Tel 0429 647724 - Fax 0429 644111
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