Viticoltori del Chianti in allarme Richiesta d’aiuto al Ministro Martina

13 settembre 2017 | 17:50
È allarme dalle parti del Consorzio Vino Chianti. Siccità, moratoria dei pagamenti alle banche ed enti previdenziali, detassazione fiscale 2017 e voucher sono fattori che stanno influendo negativamente sulle attività dei viticoltori toscani che hanno dunque deciso di scrivere al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina Maurizio Martina, dopo l’incontro dello scorso 29 agosto a Firenze e mette nero su bianco le richieste di un settore trainante dell’economia toscana che sta vivendo un’annata complicata.



«I viticoltori stanno lavorando con la grande difficoltà, come non accadeva da decenni. La qualità è garantita, ma in alcune zone abbiamo registrato cali di produzione del 50% - spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio -. Abbiamo chiesto al Ministro di gestire questa situazione con interventi straordinari. A rischio ci sono gli investimenti delle imprese e i posti di lavoro. Abbiamo raccolto le richieste dei viticoltori, proponendo anche delle soluzioni. Il nostro vuole essere un contributo costruttivo, per risollevare un settore fondamentale per la nostra economia».

«Data l’eccezionalità del fenomeno - si legge nella lettera - a nulla servono i normali strumenti oggi in essere, come l’assicurazione agevolata, ma occorre almeno una moratoria della situazione debitoria delle aziende nei confronti degli istituti bancari, degli enti previdenziali e la detassazione fiscale 2017 per riportare i bilanci aziendali alla normalità nel medio termine».

Quanto al problema delle risorse di acqua, messe a dura prova dal clima secco degli ultimi mesi, i viticoltori richiedono anche una nuova gestione delle risorse idriche disponibili, sviluppando una rete di bacini strategica e incentivando aziende agricole o Enti a realizzarli. Per quelli esistenti invece, nel rispetto delle regole della sicurezza, la semplice manutenzione dovrebbe avere carichi burocratici e costi ridotti al minimo.

Interventi sono richiesti anche in materia di voucher: se il primo provvedimento, come scrive il Consorzio «era uno strumento molto efficace e di semplice applicazione per il settore agricolo, lo strumento che li ha sostituiti, oltre alla difficoltà iniziale dell’uso e del funzionamento, appare complesso e si rischia che ingeneri aree grigie anziché mettere a pulito situazioni non chiare».

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Alberto Lupini


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