Dallo zucchero di canna al rhum La storia della Maison Clément

06 aprile 2015 | 11:53
di Davide Staffa
La Maison Clément appartenne nel 1880 a Virginie de Franqueville e a Georges du Prey de la Ruffinière, in seguito alla grande crisi zuccheriera il podere fu pignorato e riacquistato successivamente nel 1887 da Homère Clément, uno dei primi medici dell’isola che fu anche sindaco di Le François e deputato al governo della Martinica. La canna da zucchero proviene dagli oltre 100 ettari di terreno di proprietà, situati tutti attorno alla bellissima e intrigante antica abitazione coloniale ed era utilizzata da sempre per produrre il profumatissimo zucchero di canna esportato in tutta Europa.



Con l’arrivo dello zucchero bianco di barbabietola la richiesta di zucchero di canna crollò, così nei primi anni del 1900 si costruì una distilleria per produrre rhum utilizzando questa preziosa materia prima. Oggi negli chais di invecchiamento dei rhum agricoli sono stoccati quasi 1 milione di litri, messi ad affinare e invecchiare in barili di rovere bianca americana da 200 litri di capienza già utilizzati in precedenza per la produzione di Bourbon whiskey del Kentucky.

Oggi la Maison Clément, una delle più antiche proprietà dell’isola, è stata restaurata da poco dal figlio Charles, ed è diventata un monumento storico, e la sola abitazione creola dell’isola a essere ancora aperta al pubblico. La Maison ha accolto numerosi ospiti e visitatori: tra i più illustri ricordiamo il presidente Georges Bush e il presidente Francois Mitterand in occasione di un Summit nel marzo del 1991. Le canne da zucchero vengono raccolte e tagliate ancora a mano nei primi mesi dell’anno e trasportate presso le distillerie per essere inizialmente macinate in un frantoio.

Il succo estratto, che prende il nome di “Vesou”, viene poi filtrato e trasferito in grandi tini d’acciaio dove avviene la fermentazione. Dopo circa 36 ore, il succo fermentato, o “vino di canna”, a circa 4/5° e viene fatto successivamente passare nella colonna di distillazione. Se ne ottiene un rum bianco perfettamente chiaro che raggiunge una gradazione compresa tra i 65 e i 75°. Il resto del processo dipende esclusivamente dall’abilità e dal sapere dato da una lunga tradizione di lavoro del maestro di cantina Robert Peronet e del maestro distillatore Emanuel Becheau.

L’elaborazione del rhum vieux agricole è sottoposta allo stretto controllo dell’Aoc, disciplinare di produzione di origine francese che comporta la verifica delle tipologie canne da zucchero utilizzate, dei processi di distillazione, dei barili utilizzati, del metodo di invecchiamento e il rispetto rigoroso dei suoi tempi, e dell’imbottigliamento. La gamma dei prodotti in commercio è formata dal Créole Shrubb, un liquore tradizionale delle Antille. Si tratta di una miscela di rum agricoli, invecchiati e bianchi, in cui sono state messe a macerare spezie e scorze d’arancia.

A seguire troviamo un Rhum Blanc Agricole Premiere Canne a 40°, un Rhum Ambrè invecchiato per almeno 12 mesi a 40°, un Rhum Single Cask 100% Canne Bleue a 47,6° (single cask significa che i barili non stati miscelati con altri rhum con altri invecchiamenti e la canne bleue è un antico clone di canna da zucchero recuperato che regala profumi molto più complessi al distillato finale), un Rhum Vieux “Select Barrel” a 40° invecchiato per almeno 3 anni, un Vsop con 4 anni di invecchiamento, un Tres Vieux Rhum 6 Ans D’Age, un Tres Vieux Rhum 10 Ans D’Age.

Per concludere la punta di diamante della produzione, il Rhum Vieux Cuvee Homere Clement, imbottigliato in una splendida caraffa, un rhum che nasce da uno stupendo assemblaggio con minimo 6 anni di invecchiamento. Per i più esigenti ci sono ancora le ultime bottiglie di distillato millesimate del 1970, 1976 e l’incredibile e rarissimo 1952, gocce inebrianti di rhum che regalano infinite soddisfazioni per pochi intenditori e appassionati.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024