Cantina Sociale di Bova Vitigni autoctoni con vista Aspromonte

Nerello calabrese, Chardonnay, Merlot e Guardavalle uve autoctone che crescono in vigneti terrazzati sulle propaggini dell'Aspromonte. Lavoro intenso, manuale, per curare queste vigne e produrre i vini della Cantina Sociale di Bova (Reggio Calabria). Dieci soci proprietari di sedici ettari coltivati che hanno riportato in vita un marchio storico, molto apprezzato localmente e oggi capace di distribuire le proprie etichette in tuta Italia e all'estero, Germania, nord Europa e Stati Uniti.


«Un lavoro non semplice, ma ricco di soddisfazioni. Stiamo rinnovando la cantina per aumentare la produzione, mantenendo intatta storia e qualità dei vini», raccontano a Domenico Stelitano, presidente della Cantina Sociale e i soci Pasquale Vadalà e Bruno Sgrò. Le etichette hanno nomi autoctoni che valorizzano la storia grecanica di questo territorio, lo "Scerò" rosso di corpo e struttura, un carattere che ben si sviluppa con l'invecchiamento. Il "Fengali" un bianco minerale e di bell'equilibrio. L'"Ambeli" rosso Igt, intenso e brillante con sentori aromatici di frutti di bosco e il "Marasà" un rosato da uve Nerello calabrese in vigneti di venticinque anni.



Una cantina sociale storica per origine, ma giovane come struttura produttiva che oggi produce 20mila bottiglie. Volontà e passione accomunano i membri produttori in un territorio non facile dal punto di vista agricolo. Vigneti terrazzati e clima duro, caratterizzato da un sole deciso e da una terra arida. Ma la costanza degli agricoltori consente di produrre un ventaglio di etichette davvero notevole. La Cantina Sociale di Bova si inserisce di buon diritto tra le scoperte enologiche di un territorio, quello della provincia di Reggio Calabria, ancora poco conosciuto, ma ricco di piacevoli scoperte tutte da gustare.