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Vino, Veneto campione nell'export All'estero il 62% della sua produzione

Le esportazioni 2009 di vini e mosti da parte degli operatori del Veneto valgono circa 992 milioni e mezzo di euro, un dato che rappresenta il 28,6% dell’intero export enologico nazionale. In quantità, l’export veneto può contare su oltre 5 milioni di ettolitri, pari al 26,6% del totale nazionale

 
07 aprile 2010 | 10:20

Vino, Veneto campione nell'export All'estero il 62% della sua produzione

Le esportazioni 2009 di vini e mosti da parte degli operatori del Veneto valgono circa 992 milioni e mezzo di euro, un dato che rappresenta il 28,6% dell’intero export enologico nazionale. In quantità, l’export veneto può contare su oltre 5 milioni di ettolitri, pari al 26,6% del totale nazionale

07 aprile 2010 | 10:20
 

Valgono circa 992 milioni e mezzo di euro le esportazioni 2009 di vini e mosti da parte degli operatori del Veneto, un dato che rappresenta il 28,6% dell'intero export enologico nazionale che lo scorso anno è stato valutato in 3.469.519.000 euro. Quello del Veneto è un risultato ormai consolidato, che l'anno passato ha risentito della crisi come tutto il settore italiano: il valore delle esportazioni è calato del 5,5% sia a livello regionale sia a livello nazionale, cosa che peraltro significa che nel 2008 il valore esportato dal Veneto ammontava a quasi un miliardo 51 milioni di euro.

In quantità, l'export veneto (gli ultimi dati disponibili sono del 2008), parla di oltre 5 milioni di ettolitri di vini e mosti che hanno avuto come destinazione i mercati stranieri, pari al 26,6% del totale nazionale, dunque con un buon rapporto tra quantità e valore, su una produzione regionale che si aggira sugli 8 milioni di ettolitri. Le cifre dicono insomma che il Veneto enologico, quello di straordinari vini di territorio come Prosecco, Amarone, Soave, Bardolino, Raboso, Tai, Durello, giusto per citarne solo alcuni, esporta una quantità di vini e mosti che sfiora il 62% della sua produzione totale.

Per paradosso, al Veneto enologico capita quello che succede al Veneto turistico: campione nazionale assoluto quanto a numeri, ma forse ancora poco considerato dai media, che richiamano più spesso i noti nomi blasonati di altre realtà territoriali. Vinitaly 2010 vuole essere in questo anche occasione di ulteriore riposizionamento della produzione regionale, anche grazie ai nuovi Prosecco Doc (interregionale) e Prosecco Superiore Docg (solo veneto), mentre i prossimi anni vedranno anche le Docg Amarone e Recioto della Valpolicella, finalmente posizionati anche nella forma dalla vendemmia di quest'anno, con la 'garantita”, ai massimi vertici nazionali che già occupavano nell'apprezzamento dei consumatori e del mercato.

E non è finita qui, perché già si profilano la Doc Venezia e le Docg Malanotte e Lison. Che non cambiano la fisionomia enologica di una Regione straordinaria per qualità e varietà soprattutto di vini di territorio, decisamente unica al mondo, ma più semplicemente ridefiniscono meglio, nella tutela, nelle garanzie e al consumatore, la piramide produttiva di una tradizione vinicola che ha oltre due millenni, campionessa anche nella ricerca e nell'innovazione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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