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Mix di pomodoro cinese e italiano Maxi sequestro dei Nas in Emilia

I Nas di Parma hanno sequestrato 220mila bustine con prodotto misto a una ditta di lavorazione di concentrato di pomodoro della provincia di Reggio Emilia che miscelava doppio concentrato di pomodoro proveniente dalle Province di Parma e di Reggio Emilia con quello di origine cinese

 
10 agosto 2010 | 11:49

Mix di pomodoro cinese e italiano Maxi sequestro dei Nas in Emilia

I Nas di Parma hanno sequestrato 220mila bustine con prodotto misto a una ditta di lavorazione di concentrato di pomodoro della provincia di Reggio Emilia che miscelava doppio concentrato di pomodoro proveniente dalle Province di Parma e di Reggio Emilia con quello di origine cinese

10 agosto 2010 | 11:49
 

PARMA - Il Nucleo antifrodi Carabinieri di Parma nell'ambito dei controlli volti alla tutela dei 'marchi di qualità” e del 'Made in Italy” ha scoperto una ingente frode in una ditta di lavorazione di concentrato di pomodoro della provincia di Reggio Emilia. La ditta ha messo in commercio bustine di doppio concentrato di pomodoro destinate all'esportazione a Paesi esteri etichettandole come prodotte in Italia, mentre in realtà contenevano una miscela di doppio concentrato di pomodoro con prevalenza di quello proveniente dalla Cina.

Tutti gli accertamenti condotti sulla rintracciabilità hanno consentito di scoprire che il titolare della ditta consapevolmente 'miscelava” doppio concentrato di pomodoro proveniente dalle province di Parma e Reggio Emilia, con quello di origine cinese. Infatti, tra la documentazione, è stato individuato un ordine di acquisto di un carico di fusti di doppio concentrato di pomodoro proveniente dalla Repubblica popolare cinese e sbarcato nel porto di La Spezia.

Il controllo della ditta ha consentito di risalire a tutte le lavorazioni compiute dopo l'acquisto di doppio concentrato di pomodoro proveniente dalla Repubblica popolare cinese, avvenuto nell'autunno 2009.

Tale produzione, confezionata in bustine monodose, è stata venduta sia direttamente a una ditta in Germania, sia a altre ditte italiane che assemblavano un 'kit” completo per spaghetti composto, oltre che dalle confezioni di concentrato di pomodoro, anche da una busta di formaggio grattugiato e da una confezione di spaghetti. Il tutto a sua volta destinato a Paesi esteri, prevalentemente in Germania.

I sequestri operati sono avvenuti presso due di queste ditte 'assemblatrici” dei 'kit”, una in provincia di Cremona e l'altra in Provincia di Cuneo. Tuttavia è emerso che tali produzioni sono state acquistate anche da una ditta della provincia di Bolzano che svolgeva analoghe produzioni, che non ne era però più in possesso del prodotto.

Nel momento in cui sono emerse tali risultanze (dalle ispezioni iniziate a marzo/aprile 2010) sono state immediatamente poste sotto sequestro tutte le produzioni sospette e svolte ispezioni su tutti gli acquirenti. Tuttavia, molte di esse erano già state vendute e avevano raggiunto i consumatori finali.
L'art. 515 c.p. (Frode nell'esercizio del commercio) recita: 'Chiunque, nell'esercizio di un'attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all'acquirente una cosa mobile per un'altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.065. Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a euro 103”. In questo caso l'indagato ha posto in commercio prodotto diverso per origine a quello dichiarato, in quanto ha dichiarato in etichetta essere stato prodotto in Italia, quando in realtà dagli accertamenti è emerso provenire anche dalla Cina

In aggiunta, durante le fasi del controllo, presso la stessa ditta, sono stati inoltre sottoposti a sequestro amministrativo ai sensi dell'art. 13 della legge 689/81 in violazione all'art. 18 del Regolamento comunitario n. 178 del 2002 (carenza della rintracciabilità) ulteriori 48mila kg circa di prodotto corrispondenti a circa 423mila confezioni contenenti verosimilmente doppio concentrato di pomodoro recanti diciture in lingua tedesca. Tale sequestro si era reso necessario poiché dal controllo della documentazione inerente la tracciabilità non era stato possibile, per quelle produzioni, eseguire il reale riscontro tra la materia prima in entrata e il prodotto finito. A seguito di analisi ed accertamenti svolti dalla locale Asl, volti anche alla verifica di eventuali pericoli per la salute e che hanno avuto esito negativo, tali produzioni sono state dissequestrate a cura del Sindaco competente.

Le difficoltà di far emergere frodi di questo tipo è particolarmente elevata. è estremamente complesso riuscire a evidenziare e poter contestare con validi elementi situazioni come queste.

Molte fonti indicano questo fenomeno in forte espansione cosi come le importazioni dall'estero di prodotti a base di pomodoro provenienti dalla Repubblica popolare cinese che una volta giunte in Italia vengono vendute come produzioni italiane.

Alla luce di ciò si informa che è attivo un numero verde nazionale cui rispondono militari del Comando carabinieri politiche agricole e alimentari (800020320) che tutti i cittadini (consumatori, produttori, trasformatori) possono contattare gratuitamente per segnalare eventuali frodi. A questo numero rispondono militari specializzati del reparto che, oltre a raccogliere le segnalazioni e indirizzarle ai Nuclei competenti, forniscono utili suggerimenti sia ai consumatori sia agli operatori economici che richiedono consigli per i loro prodotti.


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