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Pace fatta per il Moscato d'Asti Accordo tra industrie e viticoltori

La resa per la raccolta è stata fissata in 105 quintali/ettaro. Il prezzo sarà di 9,65 euro al miriagrammo, a cui bisogna sommare 70 centesimi di euro. Il prezzo totale sarà di 9,72 euro, che andranno alla parte agricola che potrà gestirli come valorizzazione del prodotto o tenerli in un fondo

07 settembre 2010 | 10:38
Pace fatta per il Moscato d'Asti 
Accordo tra industrie e viticoltori
Pace fatta per il Moscato d'Asti 
Accordo tra industrie e viticoltori

Pace fatta per il Moscato d'Asti Accordo tra industrie e viticoltori

La resa per la raccolta è stata fissata in 105 quintali/ettaro. Il prezzo sarà di 9,65 euro al miriagrammo, a cui bisogna sommare 70 centesimi di euro. Il prezzo totale sarà di 9,72 euro, che andranno alla parte agricola che potrà gestirli come valorizzazione del prodotto o tenerli in un fondo

07 settembre 2010 | 10:38
 



Finalmente firmato l'accordo sulla vendemmia 2010 per il Moscato. Resa a 105 quintali/ettaro e 9,72 euro al 'miria”. Riportiamo da Sapori del Piemonte blog.

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Ci sono volute nove ore di trattative, ma alla fine l'accordo sulle uve moscato è stato firmato. Industrie e viticoltori hanno trovato un punto di contatto a vendemmia già cominciata. La resa per la raccolta 2010 è stata fissata in 105 quintali/ettaro. Il prezzo sarà di 9,65 euro al miriagrammo, come lo scorso anno, a cui, però, bisogna sommare 70 centesimi di euro, sempre al miriagrammo (il prezzo totale sarà quindi di 9,72 euro), che andranno alla parte agricola che potrà gestirli come valorizzazione del prodotto o tenerli in un fondo. Per il 2011 e il 2012 le rese andranno a 100 quintali e il prezzo a 9,80. La novità sta nel fatto che le Case spumantiere, per i due anni a venire, hanno accettato di modulare le rese/ettaro rispetto a un minimo e un massimo di riserve che oscillerà tra i 200 e i 240 mila ettolitri. Uno strumento che dovrebbe mettere al riparo dalle speculazioni di mercato più disinvolte, uno dei timori della parte agricola.

L'assessore regionale all'Agricoltura della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto, mediatore della trattativa, non nasconde la soddisfazione: «Il reddito agricolo del moscato quest'anno aumenterà di quasi mille euro. è un bel segnale per il mondo agricolo. In più - aggiunge l'assessore - avere introdotto una novità importante come quella dei limiti delle giacenze, tra 200 e 240 mila ettolitri, mette al riparo da speculazioni e getta basi solide anche per gli anni futuri. Non è poco in un momento di congiuntura globale che sta colpendo duro molte produzioni agricole».

Il presidente del Consorzio di tutela, Paolo Ricagno, ha commentato positivamente l'intesa. «Ci sono richieste crescenti di Asti e di Moscato d'Asti tappo raso - ha detto a Sdp -. L'accordo firmato a Torino va in questa direzione e gli ultimi dati di vendita sembrano confermare: al 31 agosto l'Asti è cresciuto del 10% e il Moscato del 32 con un divario, rispetto allo scorso anno di 20 mila ettolitri, divario che sarebbe stato annullato se fosse stato autorizzato il passaggio di 12 mila ettolitri di mosto invenduto dalla tipologia Asti a Moscato d'Asti. per quanto riguarda il prezzo rilevo che si è parlato e discusso tanto per fissare non tanto il valore dell'uva, ma di una trattenuta che va alla parte agricola per la gestione dell'accordo». Quanto ai timori, espressi da alcuni rappresentanti di parte agricola circa il pericolo che logiche industriali possano danenggiare immagine e prezzi del Moscato d'Asti, Ricagno ha ricordato che, «il Moscato ha aumentato le vendite perché l'industria se ne sta interessando. Credo che manager e industriali sappiano come far valere questo prodotto al meglio».

Lorenzo Barbero, manager Campari e portavoce delle industrie, esprime una moderata soddisfazione della sua parte. «Avremo potuto arrivare all'accordo molto prima» dice e precisa alcuni aspetti dell'intesa: «Quest'anno le industrie pagheranno l'uva 9,65 euro al miriagrammo a cui bisogna aggiungere una quota per la gestione dell'accordo affidata alla parte agricola, un po' come se la Fiat pagasse i sindacati per fare le trattative sul contratto, e 0,32 centesimi ogni 10 chilogrammi per il piano di rilancio. In definitiva pagheremo oltre un euro, ma ai contadini andranno 9,65. Un controsenso». C'è poi la questione della qualità delle uve. «Vorremmo pagare di più le migliori partite e non pagare tutta la produzione allo stesso modo» afferma Barbero.

Dino Scanavino, vicepresidente nazionale della Cia (agricoltori) e viticoltore a Calamandrana, in provincia di Asti, nonostante i contrasti giudica buono l'accordo: «Se non altro porta nelle tasche dei contadini dai 6 ai 700 euro ad ettaro in più. Non è poco in un momento di crisi come questo con uve, come la barbera, che sono al di sotto della soglia di sopravvivenza».

Ma l'intesa non piace a tutti. Assomoscato, l'associazione che raggruppa poco più di duemila viticoltori, ha siglato l'accordo, ma a denti stretti e con il sueo presidente, Giovanni Satragno, enologo e vitivinicoltore a Loazzolo, nell'Astigiano, che si è rifiutato di apporre la sua firma sotto il contratto 2010. «Ho detto ai miei di firmare per non perdere l'accordo e quello che ne deriva anche a noi come associazione (la quota Assomoscato dal fondo di sostegno all'intesa è di 500 mila euro ndr). Ma io non me la sono sentita di piegarmi al dikat delle aziende». Satragno lamenta un'imposizione a muso duro dei voleri aziendali senza possibilità di discussione. E teme che il Moscato d'Asti, «trattato dalle aziende come l'Asti spumante, faccia la sua stessa fine: sputtanato su tutti i mercati con bottiglie vendute a prezzi irrisori e con un'immagine deleteria».

Speranze da una parte e paure dall'altra che troveranno risposte nei mesi a venire. Intanto i trattori possono entrare nei filari e i vendemmiatori raccogliere grappoli dorati che come ogni anno, e indipendentemente dalle trattative, diventeranno Asti e Moscato d'Asti docg da vendere, speriamo nel migliore dei modi, in Italia e in tutto il mondo.

Filippo Larganà
Sapori del Piemonte blog

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© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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