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Il ministro Galan sull’etichettatura: La questione si sposta a Bruxelles

Il ministro Galan, dopo la bacchettata dell'Ue, fa il punto sulla questione della legge sull’etichettatura: «Per l’etichetta trasparente il campo di gioco si sposta a Bruxelles, ma questo significa semplicemente che l’italia saprà muoversi assieme a tutti gli altri membri della squadra europea»

 
04 febbraio 2011 | 11:18

Il ministro Galan sull’etichettatura: La questione si sposta a Bruxelles

Il ministro Galan, dopo la bacchettata dell'Ue, fa il punto sulla questione della legge sull’etichettatura: «Per l’etichetta trasparente il campo di gioco si sposta a Bruxelles, ma questo significa semplicemente che l’italia saprà muoversi assieme a tutti gli altri membri della squadra europea»

04 febbraio 2011 | 11:18
 

Giancarlo GalanDopo la notizia della 'bacchettata” dell'Ue all'Italia per la legge sull'etichettatura, il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan (nella foto) torna sulla questione per precisare che ora il 'campo da gioco” si sposta a Bruxelles e che l'Italia saprà muoversi insieme a tutti gli altri membri della squadra europea.

«Credo - ha detto Galan - di poter dire di essere tra quei Ministri italiani, con responsabilità per le politiche agricole, di sicuro sempre presente o quasi a Bruxelles, ma anche nel resto dei 'dintorni” comunitari. Dico questo perché noto un nervosismo eccessivo da parte dei 'soliti noti” attorno alla vicenda legata all'approvazione unanime di una legge italiana che obbliga a indicare il luogo di lavorazione e di origine della materia prima. Fino ad ora, nel mio ruolo di Ministro, ho operato nei termini più europeisti possibili, così con le multe delle quote latte o con le nuove regole sulla pesca in Mediterraneo. E altrettanto sto facendo nel percorso non facile che ci porterà alla Pac dopo il 2013, dove per Politica Agricola Comune s'intende la possibilità o meno per l'Italia di ricevere finanziamenti indispensabili per il nostro sistema agroalimentare ma non solo».

«Come già detto, i Commissari Dacian Ciolos e John Dalli mi hanno scritto, e lo hanno fatto nei termini con cui simili questione vanno trattate in sede comunitaria. Pertanto, né minacce né condanne, ma solo un corretto rapporto fra Bruxelles e Italia. Il nostro Paese, il nostro Parlamento, il Governo e tutte le organizzazioni interessate a un tema così importante hanno voluto una legge, sulla cui approvazione forse qualche merito mi andrebbe riconosciuto, che seguirò passo passo lungo le diverse tappe dell'iter comunitario».

«Insomma, nulla sarà fatto se non in un costante rapporto con le istituzioni comunitarie. Ma di sicuro non possiamo fermarci di fronte a ostacoli, che attualmente non vedo, volti a danneggiare i nostri importantissimi interessi economici e con questi anche la salute dei consumatori. Si parte con le filiere dei salumi e dei lattiero-caseari e di volta in volta le nostre scelte saranno portate a Bruxelles alla ricerca di una condivisione che possa, in un prossimo futuro, fare di tutta l'Unione Europea un continente al sicuro da contraffazioni e opacità d'ogni genere».

«Quando sono in gioco la volontà e gli interessi dell'intera collettività non bisogna avere paura di metterci la faccia fino in fondo». è  quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alla legge sull'obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta approvata all'unanimità dal Parlamento.

«Sosterremo - ha sostenuto Marini - con lealtà e determinazione l'azione a livello comunitario del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, del Governo e di tutto il Parlamento italiano. Allo stesso tempo - ha precisato Marini - non mancheremo di denunciare, in tutte le sedi e nelle piazze, tutti i tentativi di chi, per interesse 'particolare”, tenta di 'boicottare” un processo di democrazia e di trasparenza dell'informazione su ciò che mangiamo in cui il nostro Paese, con questa legge, si è dimostrato leader in Europa».


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