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Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Cim disponibilità totale

In risposta alla polemica del presidente del Gruppo virtuale cuochi italiani Caramella per il tavolo di confronto chiesto da Emanuele Esposito per un'unità d'azione fra i cuochi che lavorano in Italia e nel mondo, arriva, invece l’appoggio pieno di Marco Medaglia del “Cim-Chef italiani nel mondo”

10 agosto 2011 | 23:54
Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Cim disponibilità totale
Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Cim disponibilità totale

Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Cim disponibilità totale

In risposta alla polemica del presidente del Gruppo virtuale cuochi italiani Caramella per il tavolo di confronto chiesto da Emanuele Esposito per un'unità d'azione fra i cuochi che lavorano in Italia e nel mondo, arriva, invece l’appoggio pieno di Marco Medaglia del “Cim-Chef italiani nel mondo”

10 agosto 2011 | 23:54
 

Se il presidente del Gruppo virtuale cuochi italiani Mario Caramella ha detto no alla proposta di un tavolo di confronto tra i cuochi italiani che lavorano in Italia e all'estero proposto da Emanuele Esposito (nella foto a destra), general manger de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita), invece, arriva alla redazione di Italia a Tavola la risposta positiva di piena disponibilità di Marco Medaglia (nella foto a sinistra), del 'Cim-Chef italiani nel mondo”, che equivale al Gvci per numero di associati.

Marco Medaglia ed Emanuele Esposito

Ecco il commento di Medaglia

'
Caro Alberto, volevo fare una piccola precisazione ho letto con attenzione i diversi articoli che la tua rivista ha dedicato alle problematiche della Cucina italiana nel Mondo. Come potrai immaginare la cosa interessa moltissimo me e il Cim e la proposta di Emanuele (che come giustamente dici è anche nostro socio oltre che amico) ha trovato ampia e favorevole eco sul nostro forum. Dalla risposta dello chef Caramella mi pare che non ci sia la volontà di collaborare ponendosi sullo stesso piano da parte di Gvci. Pazienza, un matrimonio si fa se ambedue gli interessati dicono sì. D'altra parte il mondo è grande e può essere che sia meglio che ci siano diverse organizzazioni, NON in concorrenza, ma che percorrono vie diverse. Poi ciascuno seguirà le sue strategie nel comune scopo di promuovere l'autentica cucina italiana e di tutelare la figura del cuoco. Comunque da parte nostra non c'è alcuna preclusione, né inimicizia, tanto che lo stesso chef Caramella è tuttora iscritto al nostro Social Network. Per quanto mi riguarda, ammetto che sono un po' rimasto deluso quando, dopo l''intervista che mi hai dedicato, mi sono trovato sbattuto fuori dal Gvci ma pazienza. Sopravvivrò continuando a impegnarmi in quello che faccio.
Cordiali Saluti
Marco Medaglia


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15/12/2011 16:46:00
3) Complimenti, Italia a Tavola è davvero l'unico giornale dei cuochi in Italia e nel mondo
Monte Carlo - Buongiorno e complimenti per questo giornale che rappresenta un pilone importantissimo per la diffusione della cultura Italiana nel Mondo , tramite i ristoranti e quindi tramite i Cuochi Italiani che lavorano in Italia, e soprattutto quelli che lavorano nel mondo intero. Rappresento CIAO ITALIA nel Principato di Monaco, dove si contano circa qualche decina di ristoranti Italiani, sparsi nei ben 2,5Km quadrati. Mio fa piacere che i cuochi abbiano il loro giornale che li rappresenta e dove si sta sviluppando una dialettica inter-associazioni che può solo portare benefici alla diffusione della nostra cultura Culinaria. Complimenti


11/08/2011 10:26:00
2) Buttiamo via le vecchie ruggini!
Ringrazio Marco Medaglia per la sua disponibilità. Cerchiamo se è possibile di non scendere nelle polemiche, parliamo di Unione, se poi qualche collega non ritiene il tavolo di confronto e l'eventuale gruppo di non partecipare, il tempo darà le risposte, voglio credere ancora una volta nel Gvci e credo comunque che i margini di apertura ci siano ancora. Il commento di Caramella, non piace a nessuno, ma dobbiamo anche sentire la voce di tutti, anche quando si critica, diamogli tempo e sono certo che anche lui cambierà opinione, poi per dirla tutta, siamo tutti sulla stessa barca, tutti vogliamo migliorare e dare maggior voce alla categoria e valorizzare sempre più il Made in Italy, nessuno mai, ha parlato contro o offeso qualche collega, invito quindi tutti placare gli animi e se possibile buttare dietro le vecchie ruggini, le polemiche non aiutano certamente alla costruzione dell'unità, l'unità si costruisce solo se tutti siamo convinti e usiamo moderazione.


11/08/2011 10:10:00
1) Siamo tutti sulla stessa barca! Proviamoci!
Divisione, pianto, vittima, tre parole che non fanno parte per mia fortuna del mio vocabolario. Il mio vocabolario inizia dalla lettera R= rispetto, è quello che per 37 anni ho cercato con insistenza e abnegazione di tener fede. I miei articoli non hanno né una vena polemica e né tanto meno vittimismo. Il commento di Caramella non credo che sia rivolto a me direttamente. Voglio solo ricordare agli amici del Gvci che io mi ritengo una persona professionale, rispettosa dei ruoli e cerco nel mio piccolo di contribuire alla crescita del nostro marchio più qualificato, la Cucina italiana. Io non ho mai messo in discussione il lavoro dei colleghi, e mai lo farò. Io sono un CUOCO e per il cuochi lavorerò sempre. Il lavoro costante che il Gvci ha fatto e continua a fare non è in discussione, si possono discutere i modi, i tempi ma non le iniziative, e su questo che voglio rispondere a tutti voi, in Italia come all'estero ci sono tante associazioni e gruppi, mi ripeto per l'ennesima volta per non equivocarci, e sappiamo benissimo tutti che c'è uno sperpero di risorse economiche e anche umane. Per dare una slancio maggiore e credibilità a tutto io credo che si debba creare un organismo unitario, i, problemi del settore ci sono, questo non intacca minimamente la professionalità degli individui, sappiamo tutti quanti sia difficile in alcune zone Italiane e nel Mondo fare cucina italiana con prodotti di qualità, ma pur con tutte queste difficoltà riusciamo ogni giorno a portare sulle tavole dei nostri clienti il mio cibo. Possiamo discutere di tutto, e io sono aperto a tutto, ma non trasciniamoci in polemiche inutili che portano solo odio e distacco, sediamoci intorno a un tavolo e discutiamo di questa eventualità, non possiamo esimerci da questo confronto tra tutte le parti, cosa ci si perde, una giornata, questo non vuol dire intaccare la programmazione e la filosofia di ogni singola associazione o gruppo. Lasciamo da parte le polemiche vecchie, siamo tutti sulla stessa barca, se continuiamo con questo atteggiamento non gioverà a  nessuno, si creano ancor più divisioni io non vorrei che si creino le fazioni, ce ne sono già abbastanza. Invito ancora un a volta gli amici della Gvci a riconsiderare la mia offerta, il mondo è già pieno di polemiche inutili, cerchiamo di essere uniti, come lo furono i mille di Garibaldi, si è fatta l'Italia Unita è mai possibile che non si possa fare un gruppo unito? Chi in un modo e chi in un altro vogliamo la stessa cosa, il problema che ogni gruppo o persona confonde le cose personali con quelle sociali, siamo la categoria più vecchia al mondo, a parte le buone donne, non polemizziamo, non serve a nessuno, l'unità porterà a tutti benefici e una voce in capitolo a livello politico e a livello sociale. Se la Gvci a detto no a questo progetto, non lo ha detto a me ma a tutti i colleghi, ma non credo che Caramella intende dire no, andrebbe contro i suoi principi e contro la filosofia del Gvci. Io non lavoro contro, e non ho mai pensato di fare danno alla categoria, e non cerco in nessun modo le luci della ribalta, siamo tutti sulla stessa barca e lavoriamo tutti i santi giorni in difesa della Cucina italiana nel mondo, ma credo che sia giunto il momento di fare squadra e far sentire la nostra voce ancor più forte e più determinata, e sono certo che il Gvci non si tirerà indietro forte anche delle vostre battaglie. Lasciamo le polemiche e lavoriamo per il bene comune, l'unione ha portato sempre buoni frutti, nessuno mai, io per primo ha mai pensato di rubare il posto a nessuno, non sono quel tipo di persona e chi mi conosce sa benissimo che sono sempre dietro alle quinte. Non perdiamo questa occasione, cerchiamo una via di intesa con tutte le parti e vediamo cosa ne esce fuori, cosa ci costa provare?!




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