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Vino, export da record nel 2011 con un valore di 4,4 miliardi di euro

Record nel 2011 per le esportazioni di vino italiano nel mondo con 4,4 miliardi di euro, graziealla generalizzata vocazione all’export di grandi e piccoli produttori. Oltre 4.200 di loro saranno protagonisti a Vinitaly, dal 25 al 28 marzo, per incontrare buyer in arrivo da oltre 100 Paesi esteri

 
14 marzo 2012 | 16:37

Vino, export da record nel 2011 con un valore di 4,4 miliardi di euro

Record nel 2011 per le esportazioni di vino italiano nel mondo con 4,4 miliardi di euro, graziealla generalizzata vocazione all’export di grandi e piccoli produttori. Oltre 4.200 di loro saranno protagonisti a Vinitaly, dal 25 al 28 marzo, per incontrare buyer in arrivo da oltre 100 Paesi esteri

14 marzo 2012 | 16:37
 

Ha superato i 4,4 miliardi il valore dell'export enologico italiano nel 2011. Il dato cumulato sui 12 mesi reso noto oggi dall'Istat dà incremento superiore al 12% in valore rispetto al 2010 e del 9% in volume per un totale di 24 milioni di hl. Confermate quindi le rosee aspettative degli scorsi mesi.

Stati Uniti, Germania, Regno Unito i nostri primi importatori in valore, rispettivamente con 948, 919 e 509 milioni di euro. La classifica cambia in termini di quantità, con Germania e Regno Unito davanti agli Stati Uniti, rispettivamente con quasi 716mila, oltre 338.600 e più di 297.300 hl.

Dati che confermano come il vino italiano piaccia nel mondo, ma soprattutto che i nostri produttori meritano la leadership, con una quota di mercato internazionale nel 2010 del 22%. Tutto questo nonostante la crisi economica e l'euro forte, i competitor sempre più agguerriti ma non sempre all'altezza.

«C'è stata - dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - negli ultimi anni una crescita della professionalità dei nostri produttori, anche di quelli di piccole dimensioni, che hanno imparato a rapportarsi con i trader internazionali. Così a fianco di grandi nomi è sempre più facile trovare piccoli produttori che si fanno apprezzare nei ristoranti e nei wine bar di tutto il mondo. Ognuno trova il proprio canale o la sua nicchia di mercato in base a quelle che sono le proprie potenzialità e questo è un altro dato positivo perché dimostra una generalizzata propensione all'export».

«Con 24 milioni di ettolitri di vino venduti oltre confine nel 2011 (+ 9% rispetto al 2010) - ha commentato il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi - i volumi delle esportazioni hanno di fatto superato quelli dei consumi interni, che sono fermi a 20 milioni di ettolitri. Il sistema cooperativo - continua Orsi - conferma la tendenza positiva dell'export del comparto: dei 4,4 miliardi complessi dell'export enologico italiano, infatti, il 37% è in quota cooperativa, per un valore di 1,6 miliardi».

Circa il 40% delle 420 cantine associate a Fedagri esporta regolarmente, con una quota predominante delle cooperative di grandi e medie dimensioni. Maggiori difficoltà incontrano invece le aziende meno strutturate che rischiano di chiudere i bilanci in negativo a causa del perdurare della contrazione della domanda interna. Il consumo di vino in Italia continua infatti a diminuire dagli anni ‘70, quando il consumo procapite si attestava intorno ai 100 litri, ed oggi è fermo intorno ai 40.

Tra i vini che hanno registrato nel 2011 trend di crescita a due cifre nei mercati esteri, spicca il Prosecco, che ha aumentato del 17% la sua penetrazione negli Stati Uniti. Al fine di tutelare le denominazioni Doc e Docg Valdobbiadene da fenomeni di imitazione e contraffazioni, i rispettivi consorzi di difesa si stanno attivando per registrare i marchi in Cina e in altri paesi nei quali mancano ancora forme di protezione.

Un'importante rappresentanza di questi produttori export-oriented, oltre 4.200, sarà presente a Vinitaly, dal 25 al 28 marzo, dove sono previsti in arrivo buyer da oltre 100 Paesi.


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