La Fispmed Onlus, che partecipa alla rete italiana Anna Lindh Foundation per il dialogo tra culture (401 soci in tutte le regioni italiane), sta mettendo in atto un'azione comune attraverso due iniziative che si svolgeranno il prossimo anno. Gli eventi, previsti tra aprile e luglio del 2013, si svolgeranno sull'isola di Lampedusa (Ag). Fispmed ha come media partner Italia a Tavola network e Renaia, la Rete nazionale degli istituti alberghieri.
Turismo e alimentazione
Nel periodo aprile-maggio 2013 Fispmed organizzerà l'iniziativa 'Turismo responsabile, stili di vita e alimentazione tradizionale e di qualità”. Il turismo è intimamente connesso con i problemi dello sviluppo sostenibile, secondo il quale ambiente, economia e società sono inestricabilmente collegati. Il progetto propone di dedicare una particolare attenzione al turismo enogastronomico, un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di 'appassionati”, alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. Il sistema alimentare rappresentato dalla dieta mediterranea è l'approccio sostenibile e consapevole che meglio può essere adottato sul territorio insulare di Lampedusa, trovando in questi luoghi efficace applicazione.
Profumi del Mediterraneo
Nel luglio del 2013 sarà invece la volta di uno show-cooking con degustazioni guidate dedicato alla dieta mediterranea e sarà denominato 'I profumi del Mediterraneo”. L'evento sarà organizzato da Fispmed in collaborazione con Italia a Tavola network e vuole sottolineare l'importanza della dieta mediterranea e dei prodotti agroalimentari di qualità.
La dieta mediterranea nel 2010 è stata inserita dal Comitato intergovernativo dell'Unesco nella prestigiosa lista che raccoglie gli elementi del patrimonio culturale immateriale considerati rappresentativi dell'umanità. La dieta mediterranea (da greco 'diaita”, stile di vita) comprende molto più che il solo cibo. Essa promuove l'interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed eventi festivi. Essa ha dato alla luce un corpo di conoscenze che interpretate correttamente possono dare luogo a stili di vita armonici e rispettosi dell'ambiente circostante.
La cultura alimentare e la consapevolezza della sua importanza è innanzi tutto una necessità sociale, oltre a rappresentare un importante valore economico. Centrale è il ruolo del territorio, in quanto la qualità e la genuinità del cibo vanno di pari passo con la tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento dei popoli e delle comunità locali, frutto d'esperienze millenarie sulle quali oggi si innestano forti innovazioni scientifiche e tecnologiche.
La dieta mediterranea costituisce quell'insieme di tradizioni, conoscenze, abilità che vanno dall'ambiente naturale alla tavola e comprendono le colture, la pesca, la conservazione, la trasformazione e il consumo dei cibi. La dieta mediterranea può aiutare a conoscersi e conoscere i popoli del Mediterraneo, le loro abitudini, i sistemi produttivi legati alla terra e alle capacità manuali tradizionale è un veicolo fortissimo di convivenza solidale.
Costruzione dei pacchetti enogastronomici
L'enogastronomia siciliana è una delle grandi ricchezze di questa terra. Profumi e sapori da scoprire seguendo le strade dei sapori e dei profumi che legano l'enogastronomia alla tradizione e alla cultura del territorio. Una regione caratterizzata da prodotti tipici, molti dei quali hanno ottenuto il riconoscimento Dop, Igp o Doc. Una forma di turismo culturale, tematica, integrata e sostenibile, in cui lo spirito del luogo si assapora nel piatto e si indaga nella visita del territorio e dell'azienda di produzione: il turismo enogastronomico può diventare una vera risorsa per l'economia e la riscoperta (sensoriale) degli spazi geografici.
Occorre considerare inoltre:
- che ogni cultura gastronomica è frutto di incontri e scambi avvenuti con le altre culture gastronomiche, come ogni altra disciplina: dalla musica all'arte;
- che ogni cultura gastronomica si modifica ed è modificata dagli scambi con ogni altra cultura gastronomica e pertanto è destinata a cambiare ed evolversi nel corso del tempo;
- che tutti i piatti migliori delle grandi cucine del mondo sono frutto dell'incontro e dello scambio di concetti, tecniche e prodotti con altre culture: dal riso allo zafferano in foglia d'oro di Gualtiero Marchesi (origine moghul), al doner kebab degli immigrati turchi di Kreutzberg (Berlino);
- che il settore della ristorazione non comunitaria rappresenta per quanti scelgono la strada dell'imprenditoria, uno degli sbocchi occupazionali più importanti per le comunità migranti, al fine d'integrarsi nel sistema sociale e produttivo; rappresenta una valida alternativa all'assistenzialismo, al lavoro nero e altre attività marginali.
Infine, nella definizione partecipata di questi itinerari dovranno essere coinvolti innanzitutto ristoratori, albergatori e produttori dell'isola, l'istituto professionale per le attività alberghiere e la ristorazione di Agrigento o Licata per attività formative, e alcuni chef di richiamo nazionale. Dovrà essere poi definito un disciplinare per assegnare il marchio 'amico di Lampedusa e dello stile e della dieta Mediterranea” a ristoratori, strutture ricettive e produttori.
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