PARIGI - «No, non le ritiro»: il sindaco di Milano Giuliano Pisapia (nella foto a destra), a margine della riunione del Bie (Bureau international des Expositions) a Parigi, ha risposto così a chi chiedeva se fosse pronto a ritirare le sue dimissioni dal posto di commissario straordinario dell'Expo 2015.
«Non è questione di dimissioni o meno», ha affermato ancora Pisapia, aggiungendo: «O c'è da parte di tutte le istituzioni il massimo impegno per l'Expo o altrimenti sono dei rischi molto seri che non possiamo permetterci di correre a quasi mille giorni dall'inizio della manifestazione».
Formigoni: L'Expo procede bene
«Il Bie, l'Ufficio internazionale per l'organizzazione dell'Expo, ha espresso apprezzamento per lo stato di avanzamento» dell'Expo di Milano. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo 2015, Roberto Formigoni, al termine della riunione del Bie a Parigi. «Ufficialmente non c'è stata nessuna reazione alle dimissioni di Pisapia», ha aggiunto Formigoni sottolineando che con il governo sta andando «tutto bene».
Certo, ha continuato, le «difficoltà non mancano ma fuori c'è molta attesa» per questa manifestazione. «Siamo soddisfatti di come le cose stanno procedendo», ha sottolineato ancora Formigoni, ricordando che «i paesi aderenti all'Expo sono già 87. Un record se escludiamo l'Expo di Shangai che era stata una manifestazione mostre», ha concluso.
L'invito di Monti a Pisapia: Ci ripensi
Dopo l'annuncio di dimissioni da parte di Giuliano Pisapia all'assemblea dell'Assolombarda da commissario straordinario dell'Expo 2015, il Presidente del Consiglio Mario Monti (nella foto a sinistra) chiede al sindaco di Milano di ripensarci e ribadisce gli impegni presi dall'esecutivo. In una nota di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, «nell'auspicare un opportuno ripensamento di tale intendimento, ribadisce - come già fatto nella riunione della Coem (Commissione di coordinamento per le attività connesse all'Expo Milano 2015) del 9 marzo scorso - la natura strategica dell'evento dell'Expo, sia per Milano che per l'Italia intera».
«Il governo - prosegue Monti - ha sempre confermato, anche nell'aggravato contesto economico e finanziario, gli impegni assunti in forma compiuta e le spese previste dal bilancio dello Stato. Io stesso ne ho parlato in tutti gli incontri internazionali ai quali ho partecipato in questi mesi, auspicando una qualificata partecipazione all'evento del 2015».
Dal premier però arriva anche un no ai rappresentanti degli enti locali che «avevano confermato la necessità di deroga al patto di stabilità per un importo annuale pari a 130 milioni di euro, per il periodo 2012-2015. Allo stato - afferma Monti in una nota - la Ragioneria Generale dello Stato, dopo attenta analisi, ha evidenziato non rinvenirsi disponibilità utili al fine della copertura della richiesta deroga».
Palazzo Chigi ha deciso comunque di costituire un Tavolo di coordinamento - composto dallo stesso Monti, dal vice ministro Vittorio Grilli, dal vice ministro Mario Ciaccia, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Peluffo e dal sottosegretario agli Esteri Marta Dassù - allo scopo di rafforzare l'azione del governo e dei Commissari straordinari.
Intervenendo all'assemblea generale di Assolombarda, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha rimesso questa mattina nelle mani del presidente del Consiglio, Mario Monti, l'incarico di Commissario straordinario per Expo 2015. «Mancano mille giorni: possono essere tanti, oppure pochi. Ma io sono preoccupato perché serve maggiore attenzione da parte del governo e del Parlamento», ha detto Pisapia, sottolineando che il loro atteggiamento nei confronti della manifestazione è un po' 'tiepido”. La decisione del primo cittadino «non è però un passo indietro», ha precisato lo stesso Pisapia, osservando che «serve per andare avanti. Per un incarico così importante serve qualcuno che se ne possa preoccupare a tempo pieno».