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I migliori extravergini a Roma Festa per la guida Flos Olei 2013

Presentata a Roma la guida Flos Olei 2013 sui migliori extravergini del mondo che ha premiati i The best 20. Sul podio l'azienda agricola De Carlo di Bitritti (Ba). Con Tour in Rome le eccellenze si sposano con gli oli

di Mariella Morosi
 
26 dicembre 2012 | 13:15

I migliori extravergini a Roma Festa per la guida Flos Olei 2013

Presentata a Roma la guida Flos Olei 2013 sui migliori extravergini del mondo che ha premiati i The best 20. Sul podio l'azienda agricola De Carlo di Bitritti (Ba). Con Tour in Rome le eccellenze si sposano con gli oli

di Mariella Morosi
26 dicembre 2012 | 13:15
 

Atmosfera da grande evento all’Hotel The Westin Excelsior di Roma per la presentazione della quarta edizione di Flos Olei, curata da Marco Oreggia e Laura Marinelli, l’unica guida dedicata ai migliori oli extravergini del mondo e stampata in italiano e in inglese. Nella stessa occasione si è svolta tra gli applausi la premiazione dei The Best 20, le etichette finaliste, giudicate migliori, perché senza una classifica di merito una guida non sarebbe tale. A conclusione, il pubblico romano ha partecipato a Tour in Rome, una grande kermesse enogastronomica con le eccellenze italiane e di altri Paesi, che «si sposano –come recitava il logo - con i migliori extravergini del mondo».

Il goloso giro del mondo nei grandi saloni dell’hotel ha affiancato la Mozzarella di Bufala Campana alle conserve galiziane, i vini Bortolomiol alle carni toscane di Simone Fracassi e le golosità istriane all’olio novello del Frantoio Gaudenzi ai prodotti da forno di Grand Art. Le anticipazioni sui contenuti della Guida – già pubblicate dalla nostra testata - avevano soddisfatto l'orgoglio di bandiera per il podio conquistato dall’azienda De Carlo di Bitritto (Ba) per il Miglior extravergine dell’anno e per la buona affermazione di altri oli di qualità made in Italy. Il volume (832 pagine, 30 euro) propone 700 etichette di 488 aziende in rappresentanza di 45 Paesi, con due new entry: Namibia e Yemen, entrambe con modeste produzioni ma con buone prospettive a medio termine. Un punteggio numerico, aziendale, valuta ogni etichetta con un criterio che tiene conto non solo della qualità del singolo olio selezionato ma anche del complesso dell’attività produttiva. Una speciale introduzione ad ogni Nazione definisce storia, produzione e caratteristiche della sua olivicoltura.

Soltanto di due leader come Spagna e Italia, vengono fatte distinzioni regionali e un particolare focus ne definisce le aree più produttive, come ad esempio Andalusia e Puglia. Anche se la stragrande maggioranza dell’extravergine proviene dai Paesi del bacino del Mediterraneo (97, 2%, solo nell’Ue 70,39%) Stati Uniti, Messico e in generale Sudamerica, Australia, Nuova Zelanda e vari Paesi asiatici e africani hanno dimostrato di saper tener testa alle nostre eccellenze sulla via della qualità. Se in quest’ultima edizione sono andati più allori alla nostra produzione nazionale nella categoria dei The Best 20 (15 su 20), in quella precedente era stata quella straniera la più premiata. Oltre all’Azienda Agricola De Carlo di Bari la lista contiene conferme ad aziende italiane che già in passato hanno ottenuto importanti riconoscimenti: Franci (Toscana), Quattrociocchi (Lazio), Cetrone (Lazio), Bonamini (Veneto), Pruneti (Toscana), Viola (Umbria); ma anche realtà emergenti come la Società Agricola Consortile Olio Cru (Trentino-Alto Adige), Monterisi (Puglia), Minervini (Puglia), Comincioli (Lombardia), San Cassiano (Veneto), Forcella (Abruzzo) e Madonna dell’Olivo (Campania). Tra le aziende straniere va certamente sottolineato il premio all’Azienda dell’Anno conquistato dalla spagnola Pagos de Familia Marqués de Griñon (Castiglia-La Mancia) alla quale fanno compagnia le connazionali Potosi 10 (Andalusia) e Aceites La Maja (Navarra). Interessante il riconoscimento come Azienda di Frontiera alla neozelandese Rangihoua Estate (Auckland) e quello per il Miglior Blended Fruttato Medio alla croata Tonin (Istria). Ma non è un progetto troppo ambizioso per una guida tracciare un profilo della qualità olearia mondiale? «No – dice il curatore Marco Oreggia- perché dietro c’è un lungo lavoro di selezione gustativa con una metodologia internazionale standard. I nostri panel sono composti da degustatori iscritti agli albi italiani e stranieri e siamo in grado di selezionare le migliori produzioni».

La Guida, bilingue, vuole essere uno strumento di conoscenza e divulgazione delle migliori realtà produttive del mondo, utile per i consumatori ma anche per produttori, importatori, distributori e tecnici, come frutto di assaggi e selezioni di migliaia di campionature. In Italia il settore continua a dare segnali positivi con normative su origine e sull’etichettatura, e una legge in Parlamento è in dirittura d’arrivo. «Tuttavia c’è da fare ancora - sottolinea Oreggia- si possono stabilire ancora parametri chimici e analitici a garanzia della qualità. Ad esempio servirebbe una normativa più stringente sul fronte dei pesticidi, perché molti sono liposolubili e restano nel prodotto». La Guida dà molta attenzione al concetto di ecostenibilità. Con un apposito simbolo vengono indicate ben 261 aziende che adottano un comportamento virtuoso in tema di bioedilizia, rifiuti differenziati, energie alternative, controllo di emissioni CO2 o uso di vetri leggeri. Green anche la carta su cui il volume è stampato. È la FSC che garantisce la sua provenienza da foreste impiantate per uso editoriale. Come già avvenuto negli ultimi anni il volume è dedicato alla memoria di Cristina Tiliakos, collaboratrice fin dal primo progetto editoriale. Il premio che porta il suo nome è stato assegnato al giornalista americano Tom Mueller, autore del libro “Extra Virginity” nel quale, con acume e coraggio, viene affrontato il tema, scottante e attuale, delle frodi nel mondo dell’olivicoltura. Stampata in 11mila copie, ha una versione iPhone-iPad già disponibile sull’App Store di Apple.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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06/02/2013 10:25:19
1) Difficile salvare la qualità senza norme più severe
se non verranno messi in atto provvedimenti molto più stringenti non vi è alcuna possibilità di salvaguardare il prodotto di qualità
liseno maurizio
imprenditore
velardi


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