«Non è il caso dell’Onav - ha dichiarato a Italia a Tavola Vito Intini (nella foto), propresidente della più antica associazione italiana dedicata all’enologia - che ha concluso un altro anno molto positivo e in controtendenza rispetto all’attuale andamento di gran parte delle associazioni. Considerando la grave situazione economica nazionale, l’aver conservato una percentuale positiva nella crescita degli iscritti (passati in tre anni da 6.900 soci a 9.400) è indice di un’intelligente politica associativa capace di intercettare le richieste degli appassionati del buon vino e di elaborare proposte valide a costi equilibrati».
«L’incremento degli iscritti - ha sottolineato Intini - si è sviluppato parallelamente a quello delle sedi: l’obiettivo di almeno una delegazione per provincia sarà probabilmente raggiunto in anticipo sulla scadenza prefissata di fine 2013. Infatti, considerando anche i commissari e le sezioni da completare, mancano solo la Campania e parzialmente Lazio e Marche. Tutto questo ha comportato un enorme sforzo sia per la ricerca e selezione di persone che assicurino oltre alla competenza la continuità dell’impegno, sia per l’organizzazione delle varie strutture».
«Due cifre - ha aggiunto il propresidente Onav - testimoniano l’immenso sforzo compiuto in questi anni di presidenza Calabrese: sono state costituite 14 sezioni e nominati 13 commissari, indice di quanto l’Onav si stia muovendo trainata dalle energie di migliaia di nuovi soci che integrano con il loro entusiasmo l’esperienza e le capacità di chi opera da più tempo».
Altro punto programmatico attuato è lo sviluppo dell’attività scientifica: «Riteniamo - ha dichiarato Intini - che un’associazione come la nostra non possa non portare un qualificato contributo al dibattito in corso sul vino con argomenti inconfutabili ed equilibrati che possano contrastare le troppe affermazioni avventate in circolazione».
Il Comitato scientifico si avvale dei professori Gerbi, Ubigli, Failla, Moio oltre al presidente Onav Giorgio Calabrese, noto nutrizionista. Sul piano della formazione è stato pensionato il testo su cui si sono formati migliaia di assaggiatori e sostituito con uno più aggiornato e rispondente alle esigenze di una rinnovata didattica. Presto verrà affiancato da un volume per il secondo livello.
I corsi sono stati potenziati e accanto a quello di base è stato istituzionalizzato un secondo livello in modo da completare e approfondire importanti aspetti dell’enologia. Inoltre è stato regolamentato il processo di ottenimento del titolo di Maestro Assaggiatore ed è in corso quello di certificazione del ruolo di formatori a livello europeo.
Essendo il mercato sempre più globale, nuovi Paesi (anzi continenti) si stanno aprendo al consumo del vino rendendo necessario affiancare l’azione commerciale con un’attività culturale che faccia conoscere il piacere della qualità: sono state quindi aperte due sedi (Shanghai e Pechino) in Cina. Inoltre diverrà presto operativa una sede a Bruxelles.
Come ha giustamente sottolineato Vito Intini, sotto la guida del prof. Calabrese l’Onav sta conoscendo una nuova vitalità che la pone all’avanguardia nel settore.