Ormai da qualche anno parlare di alta cucina a Minsk, la capitale della Bielorussia, Paese in profonda trasformazione e rinnovamento, politico ed economico, vuol dire riferirsi a il “Falcone”, il ristorante italiano che si è ormai saldamente conquistato un primato nell’alta società e fra clienti di tutto il mondo.
Quasi a metà strada sulla strada che da sempre unisce (e divide) Varsavia da Mosca, la Bielorussia è una sorta di ponte fra est ed ovest, fra Novecento e modernità, dove l’equilibrio è la regola, ma dove finora si era badato poco alla qualità della vita e dove il cibo era funzionale a vivere e non c’è mai stata una cucina ricercata.
È bastata però l’apertura di un ristorante italiano, il Falcone appunto, per cambiare il clima e le aspettative, anche culturali della città. Sarà perché si presenta come il locale più ricercato (si potrebbe dire anche più lussuoso e caro), o perché lo stile italiano a tavola ha appeal in tutto il mondo, fatto sta che lo chef executive
Giuseppe Zanotti (
nella foto a sinistra), emiliano con 10 anni di gestione nei ristoranti di hotel a 5 stelle in Asia, ha piantato qui una bandiera tricolore, facendo del locale il simbolo della qualità a tavola.
E proprio per rafforzare questa realtà ha invitato per la prima volta uno cuoco stellato Michelin per offrire una dimostrazione di cosa sia realmente l’alta Cucina nel mondo. Il partner di questa operazione culturale non poteva che essere italiano, nello specifico
Marco Sacco (
nella foto a destra), patron del Piccolo Lago di Verbania (due stelle Michelin).
Da questa collaborazione sono nate due serate di Gala dedicate alla "Tradizione ed evoluzione" della Cucina italiana attorno alle quali si è sviluppato un progetto che, fra degustazioni mirate, show cooking, incontri con la stampa e con i clienti gourmand, ha permesso di presentare un’idea molto coerente e concreta di quale sia oggi l’offerta della Cucina italiana (realizzata in Patria come all’estero) e della potenzialità e dell’appeal della nostra produzione agroalimentare.
Al progetto hanno collaborato Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola, e Sandro Chiriotti, direttore di Tourgourmet, che hanno presentato i diversi momenti di approfondimento e coordinato le serate. A conferma del ruolo di Ambasciata italiana assunta dal Falcone, basta ricordare l’interesse dimostrato dalle istituzioni e dalla stampa locale che hanno seguito con attenzione tutto l’evento.