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La scelta non sarà facile Ma ora bisogna cambiare

Per le prossime elezioni è fondamentale andare a votare. Anche turandosi il naso. Purtroppo tutti i leader eludono questioni come la cultura, il turismo e l’enogastronomia. Ma comunque dobbiamo scegliere: il meno peggio

di Alberto Lupini
direttore
 
12 febbraio 2013 | 14:10

La scelta non sarà facile Ma ora bisogna cambiare

Per le prossime elezioni è fondamentale andare a votare. Anche turandosi il naso. Purtroppo tutti i leader eludono questioni come la cultura, il turismo e l’enogastronomia. Ma comunque dobbiamo scegliere: il meno peggio

di Alberto Lupini
direttore
12 febbraio 2013 | 14:10
 

Francamente contavamo su una campagna elettorale un po’ più sobria e con contenuti concreti. Ci aspettavamo risposte originali alle richieste dei diversi comparti economici colpiti dalla recessione. Dagli esodati alla riqualificazione della spesa pubblica, dalle polemiche sul Monte Paschi alle litanie contro la magistratura, è stato un invece un susseguirsi di banalità, falsità e argomentazioni fuori dal tempo. Certo non tutti sono uguali. C’è chi cavalca il populismo più bieco o chi dosa come un farmacista rigore e illusioni di ripresa. Ma sta di fatto che di vere parole forti, capaci di dare speranza ad un Paese distrutto più nel morale che nel fisico, ne abbiamo sentite poche.

Temi come una drastica riduzione delle poltrone della casta o l’eliminazione di enti ed istituzioni inutili (a partire dalle Province) sembrano spariti dal lessico dei candidati, anche se magari sono presenti nei programmi elettorali del partito. E non parliamo di questioni centrali come cultura, turismo ed enogastronomia. In compenso è sembrato di vivere in un Carnevale degli imbroglioni, con le promesse più demagogiche, non ultima quella di restituire quanto pagato per l’Imu. Peccato che chi l’ha proposta è corresponsabile del dissesto dei conti pubblici e l’introduzione dell’Imu l’aveva votata in Parlamento più o meno un anno fa...

Nonostante tutto ci ostiniamo a credere in un futuro positivo e invitiamo tutti a non sprecare l’occasione di cercare di cambiare volto a questa politica italiana davvero poco attraente. Leggete con attenzione i programmi elettorali e guardate chi c’è in elenco fra i candidati sotto al capolista. Il primo sarà quasi sicuramente una persona decente, ma soprattutto in certe zone e per certi partiti potrebbe fare da specchietto per le allodole per coprire personaggi magari imbarazzanti che, anche in virtù di un sistema elettorale osceno, potrebbero essere eletti sicuramente. Se avete dei dubbi... meglio cambiare partito. O coalizione. L’importante è andare a votare: chi più, chi meno, dovremo turarci il naso, ma non lasciamo che solo quelli che hanno interessi decidano per noi. Piuttosto scegliamo il meno peggio.

Se solo ci fossero state delle risposte alle domande poste dal mondo degli esercizi pubblici e dalla filiera agroalimentare, le avremmo riportate. Salvo qualche rara eccezione, non ci sono neppure candidati che vogliano sul serio rappresentare questo mondo. Sul nostro quotidiano online e sulla newsletter settimanale abbiamo segnalato peraltro qualche candidato che dichiaratamente si è messo in gioco per rappresentare interessi altrimenti senza voce. Ci sono sembrate scelte responsabili che in qualche modo, al di là degli schieramenti, potrebbero orientare in un voto difficile, ma ineludibile. Per il resto usiamo il buon senso e convinciamoci che votando comunque qualcosa cambierà...

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20/02/2013 13:11:11
2) Risposta a Zanon: non siamo fra quelli conciati peggio
Squisito Zanon, capisco il momento di " sconforto" che la porta a ragionare cosi' ed ha ragione a vederla non proprio esaltante questa nostra Italia ma guardi che piu' di due terzi del mondo e' conciato peggio, e molto. Guardi che noi siamo italiani e non tedeschi e quindi non e' cosi' facile, ma per nessuno, metterci in riga. Specie con questi po' po' di esempi.
Certo e' che insieme alla ricostruzione del nostro paese nel dopoguerra e alle migliaia di ore lavorative fatte da nonni e padri, che hanno portato al benessere perlomeno temporaneo c'e' stata anche una grande corsa al profitto senza che nessuno abbia mai pagato le tass; e guardi che anche altri paesi hanno ricostruito e lavorato nell'imediato dopoguerra.
Se oggi siamo conciati cosi' e anche colpa di chi non ha pensato a far rispettare regole basilari e a mettere a punto mani in mano programmi utili alla nostra crescita. Cambiare si puo' e si deve e si fara', ce la faremo meglio di altri ma diamo sempre un sguardo al mondo, il vero nodo da cui partire...
marco sansone
imprenditore
ristorante
14/02/2013 16:20:19
1) Mi spiace ma l'Italia non ripartirà
Mi spiace Direttoe, ma l'Italia non cambierà mai e di questo ne sono certo e convinto. In un Paese di ladri l'onestà e messa al bando. Ti insegnano tutti i giorni a rubare, loro, che dovrebbero essere esempio di trasparenza e correttezza. Ogni giorno uno scandalo con quel che prendono di stipendio e vitalizzio dopo. Il mio voto è in crisi, sono un uomo di destra che non riconosce più questo classe politica fatta di opportunisti, demagoghi e imbroglioni. Se ne devono andare tutti a casa con la coda fra le gambe.
Per sopravvivere devo lottare tutti i giorni. Ai miei figli non più che consigli dargli per il loro futuro, se non incitarli ad andarsene dall'Italia. Ormai resta ben poco del "Bel Paese" che i nostri nonni ci hanno lasciato dopo due sanguinose guerre. In tutti questi anni di sprechi e ruberie hanno castrato la serenità dei nostri nipoti. Solo un intevento armato può fermare questo scempio di oscenità, è una mafia che ci mangia tutti i giorni. Io non ci stò.
Il male minore???? Quale intende, io non conosco la Sua linea politica ma Monti, Berlusconi e Bersani hanno aperto il supermercato dei buoni affari, si, ma i "loro affari", il resto sono solo chiacchiere. Auguri a tutti, si salvi chi può, l'Italia non ripartirà più. Siamo ridicoli in tutto il globo. W l'Italia ... di tanto tempo fa.
Zanon Fiorenzo



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