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Turismo enogastronomico in Italia Crescita del 12% ogni anno

Il turismo enogastronomico in Italia resiste alla crisi, cresce ad un ritmo del +12% l’anno ed è sempre più internazionale, in linea con il trend generale del turismo nel Belpaese, praticato più dai viaggiatori stranieri. Il turismo all'insegna del wine & food è in grado di generare un giro d’affari che va dai 3 ai 5 miliardi di euro

13 febbraio 2013 | 12:20
Turismo enogastronomico in Italia
Crescita del 12% ogni anno
Turismo enogastronomico in Italia
Crescita del 12% ogni anno

Turismo enogastronomico in Italia Crescita del 12% ogni anno

Il turismo enogastronomico in Italia resiste alla crisi, cresce ad un ritmo del +12% l’anno ed è sempre più internazionale, in linea con il trend generale del turismo nel Belpaese, praticato più dai viaggiatori stranieri. Il turismo all'insegna del wine & food è in grado di generare un giro d’affari che va dai 3 ai 5 miliardi di euro

13 febbraio 2013 | 12:20
 

Ottimismo e crescita: ecco le parole d’ordine del mercato del turismo enogastronomico in Italia, che anche in tempi di crisi non solo riesce a “tenere le posizioni” ma cresce ad un ritmo del +12% l’anno, tra il 2011 e il 2012, in controtendenza sull’andamento generale del turismo in Italia. Ecco i primi dati che emergono dal Rapporto Annuale n. 11 “Osservatorio sul turismo del vino in Italia”, promosso dalle Città del Vino e realizzato dal Censis Servizi, che sarà presentato il 15 febbraio alla “Bit-Borsa Internazionale del Turismo 2013”, di scena a Fiera Milano-Rho.



I dati confermano la “buona salute” del turismo wine & food, tra i fenomeni di maggior successo degli ultimi anni, capace di generare un giro d’affari che va dai 3 ai 5 miliardi di euro e muovere dai 4 ai 6 milioni di turisti in giro per il Belpaese. Un turismo che è sempre più internazionale: anche per il turismo enogastronomico, infatti, si registra il trend che vede il turismo più in generale praticato nel Belpaese sempre più dagli stranieri, in crescita, a fronte del calo dei viaggiatori italiani.

«Il turismo enogastronomico è il “portabandiera” del Belpaese - sottolinea il presidente delle Città del Vino, Pietro Iadanza - capace di far mettere in viaggio milioni di persone da ogni parte del mondo e fare dell’Italia una delle mete più amate del turismo internazionale. Un settore in cui i margini di crescita sono ancora molti, e in cui, tutti, dalle amministrazioni locali ai diversi “attori” che operano nel suo indotto, possono fare di meglio, cercando sempre di migliorare l’offerta ed attrarre anche quei turisti che non sono solo amanti del wine & food, meno di “nicchia”, con una strategia nazionale, perché si tratta di un settore strategico su cui puntare per aumentare in generale i flussi turistici».

Secondo l’“Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia” Città del Vino/Censis, infatti, nonostante le performance positive registrate dal settore, la perdurante crisi economica fa sì che non si possa abbassare la guardia, e bisognerà verificare per quanto tempo ancora, senza alcuna strategia nazionale condivisa, il settore possa continuare ad andare in controcorrente ed essere ancora un prodotto di tendenza.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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13/06/2013 15:30:52
2) Ottime notizie
Ottime notizie! Enogastronomia, un plus dell’offerta turistica italiana ancora da valorizzare.
Studio Colella
Commercialista Milano
Studio Ettore Colella
28/02/2013 19:43:03
1) E a Venezia ci trattano male
Vado a Venezia almeno una volta all'anno ,ma trovo indecente,che quando ti siedi in piazza San Marco, senza dubbio la più bella e frequentata piazza al mondo, trovi sedie di ferro, arrugginite, sporche, con tovaglie che sono almeno da un mese che non le lavano, e per di più di materiale di ultima qualità, non parliamo poi del servizio, scortesia, maludecazione, incompetenza,
Fai un ordine e sbagliano,due su tre. Il conto ? non è quello il problema, ma è la figura che facciamo noi Italia ,con il turista straniero,e questo è solo un esempio,di come noi sprechiamo,le nostre risorse che abbiamo,trovato dai nostri antenati . Mia moglie ed io con mio figlio e mia nuora gestiamo una piccola trattoria sui Colli Orientali del Friuli ,aperta dai miei genitori che hanno lavorato una vita senza turni di riposo o ferie (alllora non era obbligatorio)
Come ho detto ,gestiamo in famiglia, non paghiamo affitto,eppure questo stato ci rende il la tassazione insopportabile ,con STUDI di SETTORE che non hanno niente a che vedere con la realtà ,il nostro prima problema è riuscire a pagare i F24 ogni 15 giorni . Vorrei fare notare che l ' 82% dei locali pubblici,è di propietà per la maggior parte da generazioni,quindi di conseguenza quel + 12 % che vale 3/6miliardi , come dite nel sopraddetto articolo, è figlio di quel lavoro ,di quel sacrificio,di persone che ogni giorno lavorano 12-14 ore che sono considerati,evasori fiscali. Ma non preoccupatevi presto mangerete sushy ,pizzette scongelate,kebab fatto in Ungheria con carne di cavallo,hamburger dalla Cina....
Marco Grassi



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