Specchi decorati a mano e sontuosi pannelli in legno nella saletta Liberty del Caffè Florian di Venezia. 800 metri quadrati di facciata in maiolica del Grande Albergo Ausonia e Hungaria del Lido, che conserva anche l’intero piano con gli arredi del 1905 dell’ebanista milanese Eugenio Quarti. Ancora Quarti artefice del bancone-capolavoro del Caffè Camparino di Milano, sotto i lampadari dell’artista-fabbro Mazzucotelli e i mosaici di D’Andrea. Jugendstil tutto originale per il Caffè Roma di Borgo Valsugana e il Parkhotel Laurin di Bolzano, con la saga di Re Laurino affrescata da Goldschmitt nel 1910.
A Torino, i fregi bronzo-e-cuoio del Caffè Mulassano, dove sostavano i Savoia dietro spesse tende rosse; marmi, stucchi, lacche, stoffe e bassorilievi dello scultore Rubino del Caffè Baratti & Milano, complici delle rime di Gozzano. L’elegante linearità della facciata bianca e affrescata dell’Hotel Miramare di Santa Margherita e i banconi floreali della Pasticceria Vigoni di Pavia; il salone con le colonne del Vittoria di Pesaro dove sostava Pirandello e gli arredi tutti originali del Caffè Meletti di Ascoli Piceno dove sedevano Mascagni e Hemingway; arredi e suppellettili dannunziani del Ristorante Al Gallo di Ravenna.
La maestosa sala Michelangelo del Grand Hotel & La Pace di Montecatini, affrescata dal pioniere del Liberty Galileo Chini, testimone delle soste a tavola di Puccini, Toscanini e D’Annunzio. I saloni parquet-stucchi-e-vetrate dell’Hotel Principe di Piemonte, animati dalle polemiche di Leonida Rèpaci alle prime riunioni informali della giuria del Premio Viareggio. Il calice alzato di Carlo d’Inghilterra tra i divani in velluto rosso, specchi, tavolini in marmo giallo fine Ottocento del Caffè Fiaschetteria Italiana di Montalcino. Le soste di Carducci e Fellini nello stile inizio Novecento “eclettico” del Caffè Poliziano di Montepulciano.
A Firenze, la saletta con le vetrate liberty alle Giubbe Rosse, dove litigavano i Futuristi; la boiserie e gli archi di Gilli ch’erano cornice alle riunioni volanti di Prezzolini con i suoi redattori de La Voce. Le sale affrescate del Gran Caffè Gambrinus e la sala tutta originale del Ristorante La Bersagliera di Napoli; il Grand Hotel et Des Palmes e Villa Igiea di Palermo, opera dell’architetto Ernesto Basile, progettista del soffitto intarsiato di Montecitorio; la grande ala liberty del San Domenico di Taormina.
Sono solo alcuni “assaggi” degli oltre 70 capolavori del Liberty - e dei personaggi che li hanno frequentati - segnalati dalla 37ª edizione della Guida Locali storici d’Italia, con un percorso inedito tra i più prestigiosi alberghi, ristoranti, pasticcerie, confetterie e caffè letterari che scelsero lo stile floreale per i loro spazi e arredi. Presentata a Montecatini, città termale capolavoro dello stile Liberty, con il patrocinio del Comune, la Guida annovera i 240 più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti e caffè letterari che sono stati protagonisti della storia d’Italia per gli eventi di cui sono stati promotori o sede e per i personaggi illustri che li hanno frequentati.
Le 7 new entry della Guida 2013
Sette locali appaiono per la prima volta nella Guida: primo fra tutti un ulteriore capolavoro Liberty tutto originale, opera dell’architetto Sommaruga, avvolto in un parco sul Colle Campigli con vista sui laghi e fino al Monte Rosa, il Palace Grand Hotel Varese, del 1913, a Varese, proprietà Società Grandi Hotel e diretto da Paola Somaruga: Guglielmina d’Olanda vi passò un mese, Tamagno vi giocò a scopa con Mascagni e Puccini, re Faruk scendeva con donne da favola.
L’Hotel Menardi di Cortina d’Ampezzo, del 1920, nato dalla casa e dagli antichi arredi della Famiglia Menardi, che tuttora lo guida e che già nel 1836 noleggiava buoi e cavalli per i traini commerciali che transitavano dal passo tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico sulla Imperial Regia Strada di Alemagna.
Il Parkhotel Luna Mondschein di Bolzano, del 1320, con cinque generazioni della Famiglia Mayr dal 1798, famosa taverna medioevale nobilitata alla fine del 1400 con uno stemma araldico da Massimiliano I, imperatore del Sacro Romano Impero, conserva un antico libro di cassa che testimonia la sosta nel 1809 del patriota tirolese Andreas Hofer, a cui è dedicata la stube del XVII secolo.
L’Osteria Luchin di Chiavari (Genova), storico mito della farinata in riviera dal 1907, alla quarta generazione della famiglia Bonino-Mangiante, conserva i tavoloni sotto gli antichi portici, la semplicità e le ricette genovesi che conquistarono Soldati, Antonioni e Gassman.
L’Osteria Cannone, a Bologna, del 1900, tra le ultime testimoni dei ristori per i mercanti che, a inizio Novecento, trasportavano le merci sulla rete di canali navigabili che attraversavano la città come a Venezia; guidata da Gina Lodi e Luca Mazza, è semplice e ottima com’era e ha conservato le caratteristiche dell’ambiente delle origini.
Il Ristorante Al Mangia di Siena, aperto nel 1937 su piazza del Campo, di fronte alla Torre del Mangia, guidato dalla quarta generazione della Famiglia Senni, la più antica stirpe di ristoratori senesi, è simbolo della “dolce vita”, con le soste di Chaplin, Fangio, Laurence Olivier, Vivian Leigh, Tyrone Power, Cary Grant; sale, insegne, vetrine e arredi anni Cinquanta e i richiestissimi tavoli sulla piazza.
L’Antica Locanda di Sesto a Sesto di Moriano, Lucca, guidata dal 1911 da quattro generazioni delle famiglie Barattini, Bertolacci e Tomei, trecentesca locanda sulla riva del Serchio per la sosta dei mercanti lucchesi che transitavano in Garfagnana con i “barrocci”; edificio e ambienti originali travi-e-pietra dove sostavano Pascoli e Puccini.
Per la prima volta, nell’Associazione e nella Guida è stato annoverato anche un luogo all’aperto: è la celebre “piazzetta” del borgo marinaro di Portofino, perché, al pari di un grande albergo, un caffè o un ristorante sul mare, è salotto di cultura e mondanità dall’inizio del Novecento.
Edita dall’Associazione Locali storici d’Italia, libero sodalizio culturale nato nel 1976 e presieduto da Giuseppe Nardini di Bassano, la guida - 280 pagine bilingue italiano-inglese con una nuova veste grafica - è illustrata dal pittore Gianni Renna e diretta da Claudio Guagnini. La Guida viene distribuita gratuitamente dall’Associazione a chi ne fa richiesta, con il solo contributo delle spese di spedizione, ed è disponibile presso i locali associati.