Non c’è ombra di dubbio: la Cucina in Italia è un elemento che ha un grande valore, non soltanto nella vita di tutti i giorni ma anche in senso più ampio, come forza trainante del Turismo e della Cultura. Con le sue dichiarazioni di pochi giorni fa, il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni (nella foto sotto) ha innescato un acceso dibattito, che ha visto scontrarsi coloro che a spada tratta difendono la categoria dei cuochi con quanti invece rilevano un generale abbassamento del livello qualitativo dell’offerta e l’abbandono delle tradizioni gastronomiche.
Entrata ormai nell’“occhio del ciclone”, il sottosegretario Borletti Buitoni ha fornito un’unica risposta: quella al cuoco Matteo Scibilia, collaboratore e responsabile scientifico di “Italia a Tavola”, che in un articolo pubblicato dalla nostra testata ha rilevato gli aspetti condivisibili della “provocazione” del sottosegretario. Ci fa quindi piacere ospitare in questo spazio la replica del sottosegretario, che riportiamo di seguito:
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Gentile Sig. Scibilia,
Lei ha capito benissimo il mio pensiero che purtroppo estrapolato da una frase sola e senza il suo contesto risultava incomprensibile ed ha quindi suscitato le proteste legittime di molti suoi colleghi e di valenti chef.
Credo che la straordinaria tradizione culinaria italiana affondi le sue radici nella diversità dei territori e abbia proprio in questa, la sua eccezionalità. Quale Paese al mondo può offrire dalla Lombardia alla Sicilia una cucina così varie ed eccellente? Nessuno.
In molti casi e purtroppo frequenti, queste radici si sono perse ed invece di cercare sulla strada di questa tradizione, la si è abbandonata per avviarsi invece su percorsi che pochissimo hanno a che fare con la nostra identità culinaria e quindi su terreni che ci vedono perdenti.
Il mio commento riportato male e in fretta voleva dire questo: non perdiamo le nostre radici per imitare malamente nuove sperimentazioni, ma valorizziamole come certamente molti grandi chef e molti ristoratori fanno. Rimaniamo italiani anche nella novità.
Colgo l’occasione per ringraziarla e inviarle i miei saluti.
Ilaria Borletti
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