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Artista, appassionato, creativo Massimo Livan, ovvero l'arte in cucina

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Massimo Livan dell'Antinoo's Lounge & Restaurant a Venezia, che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero

di Clara Mennella
vicedirettore
 
09 giugno 2013 | 09:20

Artista, appassionato, creativo Massimo Livan, ovvero l'arte in cucina

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Massimo Livan dell'Antinoo's Lounge & Restaurant a Venezia, che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero

di Clara Mennella
vicedirettore
09 giugno 2013 | 09:20
 

Massimo LivanColore, colore, colore… con Massimo Livan (nella foto) la cucina si fa arte. Le sue creazioni stupiscono per la bellezza degli accostamenti cromatici e la cura maniacale nella presentazione. Un’esperienza unica che viene esaltata anche dalla cornice dei suoi piatti che è una location fra le più belle d'Italia, anzi del mondo; Venezia, la Repubblica Serenissima regno indiscusso di storia, arte e bellezza.

Veneziano doc, la sua famiglia è originaria di Castello, uno dei sestrieri della città, Massimo ha scelto la professione di cuoco sin da bambino e, dopo alcune esperienze lontano da casa, dal 2009 è executive chef presso l'Antinoo's Lounge & Restaurant all'interno del Centurion Palace Hotel, il cinque stelle lusso di Sina Hotel affacciato sul Canal Grande, gioiello di architettura gotica all’esterno e di moderno design negli ambienti interni, presso il quale questo cuoco-artista ha trovato la collocazione ideale, in un’osmosi di estetica e classe tra ambienti, cucina e panorama.

Vietato pensare però che tanta ricchezza agli occhi nasconda pesantezza nei contenuti… nulla di più sbagliato. Massimo Livan è attentissimo per scelta di vita alla forma fisica e al benessere, pochi grassi e cibi leggeri con grande attenzione all’abbinameto degli ingredienti. La cura del corpo e della salute si riflettono nella sua cucina; bella e wellness.


Da bambino cosa sognavi di diventare?
Il mio sogno era quello di indossare il camice bianco. Sì, proprio così volevo diventare un medico. Però, in un certo senso lo chef è un “dottore del gusto”, quindi in qualche modo ho realizzato anche quel sogno.

Il primo sapore che ti ricordi?
Subito la prima immagine che mi compare è quella del pane. Un prodotto semplice, che però esprime, in sé l’essenza della cucina: ingredienti naturali ed elementari, assemblaggio, lavoro e passione di chi lo prepara. Poi, ci sono i ricordi di quando ero piccolo e sentivo il profumo del pane appena sformato.

Qual è il senso più importante?
Senza alcun dubbio il gusto, non potrei dire altro.

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Il rotolo di mango con gelato alla crema e cuore di campari.

Come hai speso il primo stipendio?
La passione per la cucina si coltiva anche al di fuori dell’ambiente di lavoro. Così il primo stipendio è stato speso, in gran parte, in libri di cucina e coltelli. Ero giovane ed avevo voglia di sperimentare, d’imparare e conoscere. Comunque i soldi in libri non sono mai spesi male.

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Essenzialmente sono tre, a detta anche di molte altre persone che hanno assaggiato questi piatti. Mi affido molto alla critica, alle indicazioni del pubblico. Penso che l’umiltà sia l’elemento essenziale per fare bene il proprio lavoro. C’è sempre qualcosa da imparare. Il mio consiglio? Assaggiate: il rombo con pesche, pepe rosa, aneto fresco e lemonsoda; i gamberi rossi al frutto della passione, le mazzancolle con paprika e cioccolato

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
La frutta e verdura di stagione. Sto cercando di educare le mie due figlie a seguire una corretta alimentazione. Penso sia fondamentale per i ragazzi di oggi capire che è importante conoscere ciò che si mangia. Per questo devono essere guidati e sensibilizzati. Non è sempre facile, a volte preferiscono le patate fritte, ma non demordo!

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Lo direste? Adoro il cioccolato. Sono un appassionato del cibo degli dei!

Che rapporto hai con le tecnologie?
Mi sto adeguando ai tempi. Utilizzo internet per informarmi, anche se controllo sempre le fonti delle notizie. Poi penso che i social media siano uno strumento importante, se però utilizzati con coerenza ed equilibrio. Prevalentemente io utilizzo facebook per finalità professionali.

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Cannolicchi e scampi alla griglia: sarebbe una vera tortura!

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Il sogno di molti italiani: la bellissima Monica Bellucci.

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
In generale tutte le opere del Canaletto.

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
La canzone che ha vinto il festival di Sanremo: 'L'essenziale' di Marco Mengoni. Rispecchia l’essenza della mia cucina: pochi ingredienti, ben assemblati tra di loro; pochi grassi, quantità giuste di olio per esaltare il sapore ed il profumo degli ingredienti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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20/05/2014 16:02:33
1)
Stiamo preparando un viaggio a Venezia, meta' Settembre. Si potrebbe avere copia del Menu, prima di prenotare? MILLE GRAZIE
Antonio Dorigo



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