CASERTA - «Cinque capi bufalini dei 180 sequestrati in due allevamenti del Casertano erano affetti da brucellosi (malattia infettiva provocata dalle brucelle, un genere di batteri, che colpisce principalmente gli animali, ndr). Lo hanno riscontrato le analisi dell’istituto Zooprofilattico di Teramo». È quanto ha reso noto il procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere (Ce), Raffaella Capasso, in una conferenza stampa sul sequestro di 180 capi di bestiame da parte del Corpo forestale dello Stato. Per 175 capi, per i quali non è emersa la presenza della malattia, «il sequestro operato dal Corpo forestale - ha proseguito il magistrato - si è reso necessario in quanto sottoposti a vaccinazione anti-brucellosi in età adulta, con grave rischio per i lavoratori che hanno maneggiato il latte. Il vaccino infatti contiene il batterio vivo che però ha una forza minore».
Il pm Capasso ha anche rassicurato, secondo quanto riporta l’Ansa, circa l’assenza di pericoli per la salute dei consumatori della mozzarella di bufala: «Non c’è alcun rischio di contagio per chi mangia la mozzarella in quanto durante la sua produzione il latte viene pastorizzato e nel corso di tale processo il batterio muore».
I capi sono stati sequestrati in due allevamenti con annesso caseificio, di cui al momento non è stata resa nota l’ubicazione, appartenenti allo stesso imprenditore; quest’ultimo risulta indagato con altre due persone per i reati di falso, maltrattamento di animali e truffa, in quanto avrebbe abbattuto i capi cui erano stati somministrati i vaccini intascando senza averne diritto i risarcimenti previsti dalla legge. In totale sono 800 i capi presenti nelle due aziende.
«A Caserta, come in altre zone circoscritte del Sud, il fenomeno della brucellosi purtroppo non è stato ancora eradicato del tutto», spiega il generale Giuseppe Vadalà, comandante della divisione per la Sicurezza agroalimentare del Corpo forestale. «Ciò che ci preoccupa è che i due allevamenti in cui abbiamo sequestrato le bufale rappresentano un buco nero; le ulteriori indagini dovranno accertare eventuali mancanze nei controlli, che a quanto sta emergendo non sarebbero stati fatti».