Comincia ad essere importante il numero dei congressi dell’Onav (Organizzazione italiana assaggiatori vino), indice di un’associazione che ha saputo e sa rispondere alle problematiche sempre nuove di un mondo in continuo divenire come quello del vino. Rispetto a quando l’organizzazione è nata, nel lontano 1951, se da un lato il consumo si è più che dimezzato, dall’altro la platea dei consumatori si è ampliata grazie al ruolo crescente delle donne in un mondo considerato “maschile”. Per non parlare del successo del vino italiano su tutti i mercati esteri in cui si batte alla pari - spesso superandolo - con il vino francese, fino a pochi decenni fa icona indiscussa.
Ruolo e prospettive del vino nella società sono stati quindi i temi del convegno - attentamente seguito dal folto pubblico di assaggiatori, esperti, stampa e opinion leader - che nelle splendide e antiche sale di Palazzo Chigi Zandonari a San Quirico d’Orcia (Si) ha aperto i lavori del 31° Congresso Onav.
Le relazioni che hanno fatto seguito alla prolusione - come sempre puntuale nell’indicare problematiche e risposte - del presidente nazionale Onav, Giorgio Calabrese, sono state svolte da: Donatella Cinelli Colombini (già presidente dell’Associazione Donne del Vino e produttrice), Daniele Cernilli (giornalista enogastronomico, fondatore de “Il Gambero Rosso” e collaboratore del supplemento settimanale del Corriere della Sera), Vincenzo Gerbi (docente alla Facoltà di Agraria dell’Università di Torino e presidente del Comitato scientifico dell’Onav), Vito Intini (pro presidente nazionale Onav) e Andrea Desana (coordinatore del Comitato promotore per il cinquantenario delle Doc).
Al termine del convegno si è svolto uno dei momenti più significativi della vita associativa: la consegna dei diplomi ai neo assaggiatori. L’onore di ricevere il riconoscimento in sede di Congresso nazionale ha ulteriormente emozionato gli allievi del III e IV Corso della delegazione di Siena.
Nei giorni successivi si sono svolte le sessioni dell’8ª Convention nazionale dei delegati - cui, oltre agli italiani, per la prima volta hanno partecipato rappresentanti delle delegazioni estere di Hong Kong, Shangai e Bruxelles, frutto dell’attività Onav per educare al vino di qualità questi mercati emergenti - e interessanti visite sul territorio: San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni e i borghi del Parco artistico naturale e culturale della Val d’Orcia (Patrimonio Unesco) sono state le mete. Naturalmente non sono mancate favolose degustazioni che hanno coinvolto quattro simboli del vino toscano: Vernaccia di San Gimignano, Chianti Classico, Orcia e Brunello di Montalcino.