Nel centro delle colline del Monferrato e nel cuore della regione Piemonte, troviamo la città di Asti, che è risultata essere il proscenio sul quale hanno “sfilato in passerella” le grappe provenienti da tutte le regioni, nell’ambito del concorso nazionale “Alambicco d’Oro”, giunto alla 31ª edizione.
Senza dubbio il più antico concorso di qualità sensoriale sulla grappa, ideato proprio ad Asti, dove la camera di commercio ha dato ospitalità e visibilità alla manifestazione, garantendo la propria disponibilità a considerarsi come dimora fissa per l’evento, che vede alla ribalta le grappe che hanno raggiunto livelli di eccellenza secondo l’Anag, storica associazione di assaggiatori del distillato italiano di bandiera.
Prima di dare inizio alla “giornata lavorativa”, il segretario generale dell’Anag, Michele Alessandria, ha dato il benvenuto a tutti gli assaggiatori accorsi numerosi, porgendo anche i saluti del presidente della camera di commercio Mario Sacco, che da anni "garantisce" la sede per lo svolgimento dell’evento concorsuale, soprattutto in ragione del fatto che ad Asti è nata l’Anag, quindi, doverosamente, l’associazione è chiamata a gestire questa selezione.
E in questo ambito i ringraziamenti sono stati estesi anche al presidente Anag Piemonte, Attilio Carosso, che si è attivato con i suoi collaboratori nella buona riuscita della manifestazione.
Inoltre il presidente Anag Lombardia, Ernesto Mantegazza, si è fatto portavoce dei saluti e auguri di buon lavoro del presidente nazionale Anag, Silvano Facchinetti, assente per sopraggiunti motivi istituzionali.
A conclusione dei saluti di rito, ha preso la parola, infine, il direttore dei corsi Anag, Oscar Mascheretti, cuore pulsante dell’organizzazione, che ha fornito gli ultimi ragguagli sulle modalità operative nell’ambito dell’analisi sensoriale.
A questo punto, si è passati alla “fase operativa”. Le grappe sono state classificate nelle categorie previste dal bando di concorso.
Tutti i giudici sono stati codificati mediante l’attribuzione di lettere dell’alfabeto e sono stati raggruppati in sei commissioni o “panel”, composte da sette giudici ciascuna, con il presupposto di garantire una possibile eterogeneità nell’ambito delle stesse commissioni. Per tutte le commissioni sono state predisposte 3 tornate di assaggio di 6 o 7 grappe ciascuna.
I campioni sono stati serviti in forma rigorosamente anonima secondo uno schema di distribuzione a conoscenza del solo responsabile della mescita dei campioni.
I parametri di giudizio ai quali sono state sottoposte le grappe sono stati i classici relativi ai giudizi visivi, olfattivi e gusto-olfattivi. La scheda utilizzata è stata quella ufficiale dell’Anag.
In ultima analisi , “al termine dei lavori”, dopo le foto di rito di tutti gli assaggiatori convenuti , il “prendere commiato” è avvenuto presso i locali del “Restaurant La Grotta”, un “must” della cucina tipica piemontese.
Si resta in attesa dei risultati. Ad maiora...alla prossima edizione!