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La Pasta di Gragnano diventa Igp Garanzia contro imitazioni e falsi

Con il riconoscimento ufficiale della Commissione Ue, la nuova Igp sarà iscritta nello speciale registro che protegge gli alimenti di qualità. L’Italia è leader con 248 prodotti su circa 1.200 eccellenze agroalimentari

 
11 ottobre 2013 | 10:18

La Pasta di Gragnano diventa Igp Garanzia contro imitazioni e falsi

Con il riconoscimento ufficiale della Commissione Ue, la nuova Igp sarà iscritta nello speciale registro che protegge gli alimenti di qualità. L’Italia è leader con 248 prodotti su circa 1.200 eccellenze agroalimentari

11 ottobre 2013 | 10:18
 



La “Pasta di Gragnano” ha conquistato a livello europeo una nuova Indicazione geografica protetta (Igp) per l’Italia, e ora sarà tutelata da imitazioni e falsi. Lo annuncia la Commissione europea precisando che la pasta fabbricata nel comune di Gragnano, in provincia di Napoli, «è conosciuta per il metodo tradizionale in cui viene prodotta, con l’utilizzo di trafile in bronzo che le conferiscono una rugosità tale da permetterle di amalgamarsi in modo ottimale a salse e condimenti».

Con il riconoscimento ufficiale dell’Esecutivo Ue, la nuova Igp sarà iscritta nello speciale registro europeo che protegge gli alimenti di alta qualità. Il registro europeo, di cui l’Italia è leader con 248 prodotti, è ricco di circa 1.200 eccellenze agroalimentari. Il comparto della produzione della pasta non solo è tornato ad essere la voce più importante dell’economia di Gragnano, ma ha stimolato anche un indotto di notevoli proporzioni e si ritiene possa ancora crescere con una politica a favore della formazione d’impresa nell’arte bianca sollecitando la domanda di qualità attraverso mezzi puntuali ed innovativi.

A margine della comunicazione Europea, il rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della Provincia per il settore Agroalimentare, Rosario Lopa (nella foto), ha ribadito che «i due fattori essenziali per competere sul mercato internazionale, in particolare quello nordamericano e nordeuropeo, sono la qualità e la sicurezza alimentare. Ne sono consapevoli le imprese che, nonostante le buone performance registrate rispetto agli ultimi anni in termini di fatturato e di export, domandano di essere sostenute per una ripresa occupazionale ed una maggiore spinta verso l’innovazione».

Rosario Lopa«La Pasta di Gragnano con i suoi 500 anni è un pezzo della storia e della cultura alimentare italiana; finalmente i consumatori europei otterranno la giusta tutela per un prodotto sano, certificato e buono. Si tratta - aggiunge Lopa - del 22° marchio della Campania, il primo per la categoria pasta in Italia, che potrà essere non solo una garanzia di tutela, ma un vero e proprio strumento di marketing per la promozione di un prodotto che è ormai noto in tutto il mondo. Il prossimo passo è quello del riconoscimento giuridico di distretto, anche se Gragnano fa già parte di quello agroalimentare di Nocera Inferiore, del pomodoro, naturale complemento della pasta di qualità. Di fatto a Gragnano operano decine di pastifici, anche micro-artigianali, che con l’indotto generano una grande rete produttiva. I dati di produzione sono pressoché in continua crescita e quando il mercato nazionale dà segni di stanchezza tira di più quello estero. Il Consorzio città della Pasta di Gragnano stima una produzione giornaliera di 11mila quintali, per l’80% destinata all’export: complessivamente peserebbe sull’export nazionale per il 10%. Nel 2012 la produzione italiana,  è stata di 3,3 milioni di tonnellate, di cui il 55% all’export. In media gli italiani divorano circa 26 chili di pasta l’anno pro capite».

«Ora spetta alla Regione Campania - osserva Lopa - avviare il riconoscimento del distretto ma ci sono ritardi legati a problemi politico-amministrativi interni alla Giunta regionale che però verranno presto superati. Il marchio europeo garantisce la provenienza e la qualità del prodotto e diventa uno scudo contro contraffazione e abusi. È uno strumento in più per aggredire i mercati e aiuta a fare sistema: bisogna andare oltre la naturale rivalità tra aziende. Inoltre il distretto offre opportunità anche per coloro che, pur in disaccordo, rientrano nel territorio. Del Consorzio della pasta di Gragnano fanno parte i pastifici Liguori, Di Martino, Faella, Gentile, Le Stuzzichelle, D’Apuzzo Sebastiano, Pastificio Campi, Le antiche tradizioni di Gragnano e La Fabbrica della pasta. Tutti sono tenuti a rispettare il disciplinare Igp secondo il quale la pasta di Gragnano è il prodotto ottenuto dall’impasto della semola di grano duro con l’acqua della falda acquifera locale, con un particolare profumo di grano maturo e un caratteristico sapore sapido, dal gusto deciso. La pasta ha un aspetto rugoso, tipico della trafilatura al bronzo, e alla cottura si presenta soda ed elastica, con un’ottima tenuta. La produzione deve avvenire all’interno del comune di Gragnano. Grazie alle capacità organizzative ed imprenditoriali del Presidente del Consorzio, Grgagnano città della Pasta, Giuseppe Di Martino, verso queste problematiche e verso la necessità di legare al territorio i servizi di cui si costituisce ciascuna unità di prodotto, come quelli finalizzati alla ricerca ed alla sperimentazione di nuovi prodotti per il confezionamento e la conservazione della pasta visto il riconoscimento del marchio comunitario Igp».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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