Potesse esprimersi in maniera a noi intellegibile, la dieta mediterranea mestamente ci direbbe che è proprio vero che “nemo propheta in patria”. Scoperta e nata nel Cilento, nel cuore del Mediterraneo, in tale area naturalmente radicatasi negli scorsi secoli, divenuta recentemente patrimonio immateriale dell’Umanità, è proprio qui da noi sorta di oggetto poco conosciuto se non, duole dirlo, addirittura inviso.
Fu nel già lontano 2010 che l’Unesco proclamò ufficialmente la dieta mediterranea, “Patrimonio Immateriale dell’Umanità”. E pure non bisogna essere né nutrizionisti e né dietologi per comprenderla, assimilarla, praticarla e soprattutto, ci si riferisce in particolare ai genitori, renderla corretta e gustosissima pratica alimentare per le nuove generazioni, spesso colpevolmente lasciate in balia di hamburger, patatine fritte e scura bevanda gassata.
Quanto raccapriccia dover constatare che negli ultimi decenni il consumo di alimenti conservati e preconfezionati, con alte concentrazioni di sale e grassi, è quasi triplicato in tutta l’area mediterranea. Giammai casualmente vi è stato analogo incremento di malattie cardiovascolari e di tasso di obesità che colpisce già in età preadolescenziale.
La dieta mediterranea si basa su un modello nutrizionale costituito principalmente da olio extravergine di oliva, cereali, frutta fresca e secca, verdure ed una quantità moderata di pesce, latticini e carne e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, in modiche quantità. La dieta mediterranea non è solo un modello alimentare, ma è soprattutto uno stile di vita.
Questo concetto, espresso dall’Unesco, si basa sul riconoscimento della dieta mediterranea come “un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola”, passando attraverso prodotti della terra e del mare, per poi finire nei nostri piatti.
E proprio nel parco nazionale del Cilento, in quel di Pollica, si è conclusa una brillante manifestazione, principiata presso la Cciaa (camera di commercio) di Napoli, volta a divulgare didascalicamente la dieta mediterranea, la sua piramide di immediata comprensione. La manifestazione è stata brillantemente condotta da Laura Gambacorta.
La componente exhibit ha visto la presenza di alcuni consorzi di Dop ed Igp campane, particolarmente in sintonia con il dettato della dieta mediterranea. A cominciare dagli oli extravergine di oliva Dop, ben cinque in Campania: Cilento, Colline Salernitane, Irpinia - Colline dell’Ufita, Penisola Sorrentina Terre Aurunche.
Senza dimenticare la regina dei formaggi freschi, ovvero la Mozzarella di Bufala Campana Dop, la Nocciola di Giffoni Igp e la Pasta di Gragnano Igp. Corsi di avvicinamento all’olio e cooking show hanno ulteriormente impreziosito la manifestazione.