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I manager incapaci danneggiano l'Italia Dona (Unc): Servono nuove procedure

L'Unione nazionale consumatori chiede che il prossimo Governo stabilisca nuove regole, che si basino su criteri di merito e coinvolgano i cittadini, per il rinnovo dei manager italiani delle società partecipate

 
20 febbraio 2014 | 12:25

I manager incapaci danneggiano l'Italia Dona (Unc): Servono nuove procedure

L'Unione nazionale consumatori chiede che il prossimo Governo stabilisca nuove regole, che si basino su criteri di merito e coinvolgano i cittadini, per il rinnovo dei manager italiani delle società partecipate

20 febbraio 2014 | 12:25
 

Massimiliano DonaNiente favoritismi o strategie di partito, ora gli italiani ne hanno abbastanza dei finti manager, che sembra si divertano a gestire il Paese; peccato che lo facciano nel modo sbagliato. Certamente il problema sta a monte, ovvero nella scelta dei manager che gestiscono le nostre grandi aziende, quelle aziende che dovrebbero esaltare il made in Italy nel mondo.

Italia a Tavola sottolinea da tempo la necessità di un sistema forte e condiviso di promozione del made in Italy a tavola, ridimensionando i poteri, gli incarichi e le retribuzioni, e mettendo da parte l'eccessivo frazionamento di enti, associazioni di categoria e consorzi. I dirigenti italiani sono tra i più pagati al mondo, nella maggior parte dei casi non per merito.

Evidentemente finora le istituzioni non si sono impegnate per porre fine a questa penosa situazione, ma proprio perchè la speranza è sempre l'ultima a morire, chissà che il Governo che sta prendendo vita in questi giorni non sia quello della svolta. Il segretario generale dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona (nella foto), lancia un messaggio al presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi, sperando che l'economia italiana possa essere risollevata grazie ad un sistema di gestione che si basi sul merito, anzichè su interessi personali.

«Capacità e competenza - dichiara Massimiliano Dona - devono essere i criteri per la scelta dei top manager delle aziende partecipate, mettendo da parte clientelismi e logiche di partito»; è chiaro l'appoggio dell'Unc, insieme alle altre associazioni del Cncu (Assoutenti, Acu, Casa del Consumatore, Codici, Movimento Difesa del Cittadino), alla proposta di Angelo Rughetti sulle modalità di scelta del management delle società partecipate.

«Alcuni casi di cattiva gestione all'interno di grandi aziende di servizi del mass market - aggiunge Dona - ricadono inevitabilmente sui consumatori, tramutandosi in disservizi che ben conosciamo come ritardi di fatturazione, importi inesatti, file interminabili agli uffici, etc. Senza contare che, in un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, è inaccettabile che alcuni manager abbiano dei compensi (in alcuni casi anche immeritati) incompatibili rispetto alla situazione reale del Paese, che generano ulteriore malcontento e sfiducia nei cittadini».

«Per questo motivo, con le altre associazioni - conclude il segretario generale - riteniamo doveroso che tra le prime sfide del futuro governo di Matteo Renzi sia riformata la procedura di scelta dei top manager attraverso dinamiche di nomina che comprendano pubbliche audizioni aperte ai cittadini e ai loro rappresentati, sulla base di un unico, indiscusso criterio: il merito. Sarebbe già un primo passo verso una nuova fase politica ed economica per il nostro Paese».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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