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Oscar della Qualità 2014 alla Capitanata E un premio speciale per Italia a Tavola

Gli ambiti riconoscimenti sono stati consegnati ai protagonisti della ristorazione della regione pugliese. Ospite d’onore Gianfranco Vissani. Italia a Tavola premiata per la qualità della comunicazione enogastronomica

di Mariella Morosi
 
18 marzo 2014 | 16:15

Oscar della Qualità 2014 alla Capitanata E un premio speciale per Italia a Tavola

Gli ambiti riconoscimenti sono stati consegnati ai protagonisti della ristorazione della regione pugliese. Ospite d’onore Gianfranco Vissani. Italia a Tavola premiata per la qualità della comunicazione enogastronomica

di Mariella Morosi
18 marzo 2014 | 16:15
 

SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) - L’enogastronomia della Capitanata, l’antica Daunia pugliese, ha celebrato il suo trionfo all’“Oscar della Qualità 2014” a San Giovanni Rotondo (Fg). Ospite d’onore Gianfranco Vissani, che ha apprezzato le eccellenze dell’agroalimentare e la qualità della ristorazione di una Puglia diversa, forse meno conosciuta del Salento ma proprio per questo più autentica, dalle tradizioni più radicate.



Nella vasta area che va dal Foggiano al Tavoliere fino al Gargano, l’offerta enogastronomica è tra le più alte d’Italia e si snoda in esemplare equilibrio tra i prodotti del mare e della campagna. Terra di contrasti stupefacenti, dalle montagne alle coste, dalle sconfinate distese di grano ai giardini d’arance e di limoni, la Capitanata si è presentata con orgoglio all’appuntamento organizzato all’Hotel Corona di San Giovanni Rotondo dall’Accademia Italiana del Gusto e da uno dei suoi fondatori, l’editore Massimo Pitti, insieme all’Associazione Amici della Buona Tavola e all’Ente per la Promozione dei Prodotti Tipici Italiani.

Hanno collaborato attivamente le Pro Loco del Gargano, con il patrocinio di Italia a Tavola, della Regione Puglia e dell’Accademia Italiana della Gastronomia Storica, con il suo console, il giornalista Sandro Romano, nostro collaboratore. A sostenere l’evento, tra gli altri, il Comune, il Gal di San Giovanni Rotondo e la Banca di credito cooperativo. Impegnatissima la famiglia Dragano, che gestisce l’Hotel Corona che ha ospitato tutti i momenti della manifestazione, dalla parte espositiva al Dinner Live Show.

foto: Rocco Lamparelli
foto: Rocco Lamparelli

Al ricco buffet che ha concluso l’evento, gli chef premiati hanno mostrato sul campo il loro talento con assaggi a base di prodotti locali, come salumi a base di maiale nero, latticini e caciocavallo podolico di varia stagionatura, pani e focacce di grano duro e di grani riscoperti, verdure freschissime, tartufi, carni come il saporitissimo agnello, le strisce di carne essiccata e affumicata (musciska), pesci e ostriche della costa garganica e liquori a base di limone femminiello, d’arance e foglie d’ulivo. Riscoperta da molti chef la salicornia, un’erba dall’elevato contenuto salino che viene gustata cotta o sott’aceto. In abbinamento ai piatti sono stati offerti vini di aziende del territorio.

Gianfranco Vissani (nella foto, a destra), che di recente ha ricevuto a Firenze l’Award 2013 Italia a Tavola-Fipe, e Sandro Romano (nella foto, a sinistra), firma di Italia a Tavola network, hanno premiato le donne e gli uomini protagonisti di un percorso qualitativo che ha imposto l’immagine della Puglia enogastronomica nell’attenzione e nelle scelte di un pubblico consapevole, quello che sa riconoscere attraverso la cucina la civiltà di un popolo. La serata, presentata dalla giornalista de Il Mattino di Foggia Tatiana Bellizzi, è stata animata dai balli e dai canti dei Cantori di Carpino.

«Dobbiamo imparare a valorizzare i nostri prodotti e a credere nella nostra terra - ha detto Vissani - perché i prodotti della Daunia con i loro sapori e i loro profumi possano essere apprezzati anche fuori dei nostri confini nazionali». Obiettivo questo condiviso dai rappresentanti delle istituzioni presenti, tra cui l’assessore regionale Elena Gentile, che ha detto che solo facendo sistema e implementando la sinergia tra pubblico e privato il territorio del Gargano potrà essere fortemente valorizzato e comunicato.

da sinistra: Sandro Romano, Mariella Morosi (in rappresentanza di Italia a Tavola) e Gianfranco Vissani (foto Rocco Lamparelli)
da sinistra: Sandro Romano, Mariella Morosi (in rappresentanza di Italia a Tavola) e Gianfranco Vissani (foto Rocco Lamparelli)

E proprio per il contributo dato alla conoscenza dell’enogastronomia regionale, anche grazie all’attività del corrispondente Sandro Romano, il nostro network Italia a Tavola è stato premiato con l’Oscar insieme ad altre testate. Sono stati oltre 60 i ristoratori e i produttori premiati, insieme ad alcune aziende ospiti già affermate in campo nazionale, come il Panificio D’Ambrosio di Altamura, il Salumificio Santoro con il Capocollo di Martina Franca, l’Olio Biologico Ritrovato dell’azienda Ritrovato Matteo, famosa anche per la produzione di mandorle, e il Consorzio Focaccia Barese.

Tra gli chef premiati Peppe Zullo dell’omonimo ristorante di Orsara di Puglia, Gegè Mangano di Li Jualantumene di Monte S.Angelo, Rosario di Donna di U’Vulesc di Cerignola e tanti altri maestri della ristorazione della Capitanata, da Mario Falco a Carmine Fania, da Nicola Russo ad Antonietta Pompilio che con la figlia Thea (nella foto sotto), al timone della cucina dell’Hotel Corona, offre piatti di tradizione quasi introvabili come l’Acqua Sale con uovo in camicia o Troccoli e orecchiette alle erbe spontanee. Un’ovazione ha accolto Giuseppe Di Cosmo, l’anziano cuoco del convento di Padre Pio che ha cucinato per tre santi. Oltre che i suoi frati, anche Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta ne avevano apprezzato il talento, pur mostrandosi parchi rispetto ai piaceri della gola.

Antonietta Pompilio con la figlia Thea (Hotel Corona)

Consistente la presenza dei giovani sia tra gli chef che tra i produttori. Molti hanno deciso di tornare alla terra dopo lauree e stage in materie anche distanti dall’agroalimentare. È il caso di due giovani Antonio Biancofiore ed Alessandra Germano che alla scrivania hanno preferito l’allevamento biologico di galline con produzione di uova di qualità, o come i fratelli Paola e Tommaso Lombardi che hanno inserito un caseificio nell’allevamento di famiglia che prima produceva latte senza trasformarlo.

In altri casi sono intere famiglie ad impegnarsi, ciascuno con un proprio ruolo, come nel caso del ristorante Villa San Pietro di San Giovanni Rotondo, dove sono sei fratelli e una sorella ad affiancare in cucina mamma Gennara, mentre tre anziane sorelle si sono affermate come le indiscusse regine del pane a S. Marco in Lamis. Ora c’è l’impegno innovativo del nipote Antonio Cera, ma a tenere le briglie dell’attività sono sempre loro.

A caratterizzare il paesaggio della Capitanata, come in tutta la Puglia, sono gli olivi, e l’olio che ne deriva è particolarmete apprezzato, soprattutto della cultivar Ogliarola. Per Angelo Marino dell’extravergine Ritrovato, azienda molto antica sul territorio, manifestazioni come questa sono importanti: «Come azienda biologica noi ci rivolgiamo ad una nicchia di mercato, ma il lavoro che stiamo facendo è quello di fare rete, di conoscerci meglio tra piccoli produttori. Non concorrenti, ma uniti per promuovere il nostro prodotto e il nostro territorio. Insieme possiamo fare la differenza».



Anche e soprattutto le piccole produzioni hanno comunque un grande valore: lo ha detto lo stesso Gianfranco Vissani invitando le aziende a far conoscere quanto producono per il progetto che sta mettendo a punto in collaborazione con la Rai, per dare al meglio delle regioni italiane il podio che merita, nonché il suo giusto valore sui mercati in cui spesso non si ha la forza di competere.

Conclusa questa edizione dell’Oscar della Qualità, già si pensa a nuovi progetti. Per Massimo Pitti dell’Accademia Italiana del Gusto, questo successo segna solo un inizio: «Riusciremo - ha detto - a far diventare la nostra provincia un esempio di cultura. I presupposti ci sono tutti e siamo già a metà dell’opera».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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