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Champagne Vranken-Pommery Quando il lusso diventa... prêt-à-porter

L’amministratore delegato di Vranken-Pommery Italia, Mimma Posca, ci spiega come la Maison francese riesca a restare sempre al passo con i gusti di oggi e con le nuove tendenze di consumo senza mai dimenticare la qualità

 
27 marzo 2014 | 11:15

Champagne Vranken-Pommery Quando il lusso diventa... prêt-à-porter

L’amministratore delegato di Vranken-Pommery Italia, Mimma Posca, ci spiega come la Maison francese riesca a restare sempre al passo con i gusti di oggi e con le nuove tendenze di consumo senza mai dimenticare la qualità

27 marzo 2014 | 11:15
 

Con Vranken-Pommery, lo Champagne si affranca dalle classiche situazioni di consumo, abbracciando nuovi progetti e tenendosi sempre al passo con le tendenze e i gusti più attuali. Nato nel 1874 proprio grazie alla Maison francese, lo Champagne oggi non è più un prodotto per pochi, ma trova spazio nelle occasioni di consumo più disparate. Ne abbiamo parlato con Mimma Posca (nella foto), amministratore delegato di Vranken-Pommery Italia.



Quest’anno ricorre il 140° anniversario del primo brut della storia, creato da Pommery. Che cosa rappresenta per l’azienda?
Più che una storia, quella di Pommery è una saga. Basti pensare al fatto che lo Champagne è un vino storico che porta con sé il fascino di tanti anni di cultura enoica e tutto ciò che ruota attorno al territorio. Inizialmente, quando è stato prodotto, era un vino molto dolce. Solo nel 1860 Louise Pommery durante un viaggio in Inghilterra si rese conto dell’alto potenziale di un vino come lo Champagne, che iniziava a diffondersi sia lì che nei Paesi che gravitavano attorno alla corona britannica: fu così che divenne un vino internazionale. Sulla scia di questa evoluzione del gusto, Louise si rese conto che doveva fare qualcosa per agevolare il consumo: decise così di creare un vino senza zucchero. Nel 1874 Victor Lambert, chef de cave Pommery, crea il primo brut millesimato della storia. Oggi lo Champagne si beve secco (brut), per questo possiamo affermare che Pommery ha creato una nuova tendenza, e ne siamo orgogliosi. 140 anni fa è nata una tendenza di consumi che oggi è ancora molto attuale. Le filiali dell’azienda in tutto il mondo parteciperanno coralmente alle celebrazioni di questa importante ricorrenza. La Maison Pommery ha lasciato il segno, e oggi vuole sottolineare che dopo 140 anni il brand esiste ancora e che ciò è motivo di vanto.

Mimma PoscaDi recente Pommery ha stretto una partnership con Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per la realizzazione di cene gourmet nei migliori ristoranti d’Italia. Qual è l’obiettivo di questa iniziativa?
La vocazione di Pommery è prettamente gastronomica, perché attiene ai principi dell’arte del gustare, dell’esperienza sensoriale, che assume un ruolo emozionale. Quello della tavola è un momento importante: un alimento come lo Champagne incontra un altro alimento, dando origine alla fusione di due mondi gastronomici. Quest’anno prediligiamo questo tipo di situazioni: in questo senso è nata la collaborazione con Relais & Châteaux. Con Viaggiatore Gourmet stiamo incontrando viaggiatori del mondo del gusto che si incontrano in templi della gastronomia e scoprono il nostro Champagne. Laddove ci sono momenti di incontro ed esercizi di stile culinario, ci teniamo a sottolineare il pregio storico ed enoico del nostro brand.

Che cosa rappresenta invece la partnership con Chic & Go Milano, dove lo Champagne si affianca ai panini per la pausa pranzo?
Quando si beve champagne si deve avere un’occasione di consumo. Il momento più felice è l’abbinamento gastronomico (a qualsiasi livello esso sia), che esalta l’incontro e valorizza il momento conviviale. Chic & Go non è una panineria, ma un tempio di alta gastronomia, dove ingredienti semplici ma raffinati si sposano con una mignon di Champagne, dando corpo ad un’idea di “lusso prêt-à-porter”, che è proprio la filosofia che sta portando avanti Pommery. Molto spesso non ci si rende conto che non è necessaria la ridondanza: basta il bicchiere “giusto” e il panino assume un altro significato, l’uno valorizza l’altro.

Che cosa ci può anticipare a proposito del progetto con il Gruppo Cremonini, leader nel settore alimentare, all’aeroporto di Roma-Fiumicino?
Al Terminal 3 dell’aeroporto aprirà un esclusivo spazio Pommery. Stiamo cercando sempre più di creare dei punti di consumo, degli “outlet”, nei quali diffondere l’esperienza del consumo di Champagne, nelle sue varie forme e nel contesto del fuori casa quotidiano, che può essere tanto serale quanto diurno. Dallo scorso anno abbiamo avviato una collaborazione anche con MyChef, presso il ristorante Michelangelo all’aeroporto di Milano-Linate: un gourmet store in cui la flute di benvenuto contiene bollicine Pommery, e dove il concetto di Champagne viene per così dire “sdrammatizzato” grazie all’abbinamento con prodotti del territorio. Con il Gruppo Cremonini si realizzerà un concept store più articolato, dove si potrà consumare Champagne insieme a piatti di ogni tipo. Una vera Champagneria all’interno dell’aeroporto della Capitale. Un contesto, quello dell’aeroporto, che comunica l’apertura verso i mercati esteri e vuole rappresentare un’esperienza per i viaggiatori: per chi parte e chi arriva, lo Champagne diventa in questo modo un vino fortemente evocativo, che esalta ogni tipo di situazione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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