«Essere socio dell’Unione italiana ristoratori oggi non vuol dire solo dare visibilità al proprio ristorante, bensì affidarsi e prendere parte a un sistema che mira al raggiungimento di obiettivi concreti volti alla soluzione dei problemi dell’impresa della ristorazione italiana». È così che potrebbe essere riassunta la filosofia della Uir, un’associazione fondata nel 1971 ma che negli ultimi anni «ha cambiato pelle e che vede nell’elezione di Igles Corelli (nella foto) come nuovo presidente, il coronamento di tale mutazione ed evoluzione».
Queste le parole di Savino Vurchio e Mario Palmieri, rispettivamente direttore e vice direttore esecutivo della Uir, che nel corso di un pranzo al ristorante Globe di Milano, hanno aggiornato la stampa su quella che vuole essere un’associazione trasversale, rappresentativa ma soprattutto attiva, che vuole offrire assistenza per aumentare la professionalità in quella che è la gestione di una vera e propria impresa, e creare spirito di aggregazione a appartenenza per fare quello di cui si parla sempre molto, ovvero “sistema”.
E il tutto per avere una voce all’interno del sistema italiano e per dare risposta a quelle che sono le richieste del settore. Oggi Uir può contare su oltre 170 associati ma ha l’ambizioso progetto di raggiungere in breve tempo il numero mille, proprio per aumentare questa rappresentatività e per dare più valore al lavoro del ristoratore e a tutto il comparto che vi ruota intorno.
Negli ultimi mesi l’associazione sta affrontando problemi sentiti come particolarmente importanti dalla categoria, ovvero l’abbassamento delle commissioni sulle carte di credito e la risoluzione delle problematiche legate alle prenotazioni fasulle. Uir si è già esposta concretamente, tramite i propri legali, per stipulare un accordo con un importante Istituto di Credito per la riduzione delle commissioni sulle carte di credito (oggi circa il 90% dei clienti paga con carta di credito e le commissioni “pesano” in maniera significativa).
«Le trattative - ha dichiarato Savino Vurchio - sono in dirittura di arrivo e Uir è certa di portare a casa i risultati a cui ambisce». Altro discorso è la richiesta di tutela da parte dei ristoratori per avere più garanzie per le prenotazioni, sempre più spesse disattese.
Uir si è fatta portavoce di tale esigenza, ha già attivato una serie di richieste per uscire dall’immobilismo burocratico che si trova alla base della legislazione e ha in programma anche la creazione di un App che consenta di trattenere una “penale” in caso di prenotazione disattesa. Non si potrà parlare di importi dello stesso ordine di grandezza del caso delle prenotazioni alberghiere, ma di una cifra simbolica tuttavia almeno disincentivante a fronte di un malcostume sempre più diffuso. Il cambiamento è in atto.