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Associazioni unite contro gli Ogm Si attende un decreto del governo

Le associazioni anti Ogm, riunitesi al Castello Sforzesco, hanno richiesto ufficialmente l'attuazione di un decreto volto a mettere fine alle coltivazioni geneticamente modificate. Il 5 aprile giornata di mobilitazione

 
03 aprile 2014 | 15:13

Associazioni unite contro gli Ogm Si attende un decreto del governo

Le associazioni anti Ogm, riunitesi al Castello Sforzesco, hanno richiesto ufficialmente l'attuazione di un decreto volto a mettere fine alle coltivazioni geneticamente modificate. Il 5 aprile giornata di mobilitazione

03 aprile 2014 | 15:13
 



Il Castello Sforzesco ha fatto da sfondo alla protesta della associazioni anti Ogm, che si sono riunite ieri 2 aprile, per lanciare un chiaro messaggio al presidente del Consiglio Matteo Renzi, affinché intervenga al più presto attraverso l'emanazione di un decreto contro le coltivazioni geneticamente modificate.

Stefano Masini, responsabile ambiente della Coldiretti, Manuela Giovannetti, del dipartimento di Scienze agrarie dell’università di Pisa, Simone Vieri, del dipartimento di management dell’università Sapienza di Roma, Wes Shoemyer, un agricoltore statunitense in lotta contro le multinazionali Ogm, e Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente del Fai, Fondo ambiente italiano, hanno dato voce alle associazioni in protesta.

Dal dibattito milanese è emerso come, nei Paesi in cui la semina Ogm è legalmente riconosciuta, tale modalità di coltivazione sia ormai predominante; negli Stati Uniti per esempio il 73% dei semi è stato geneticamente modificato per tollerare gli erbicidi, si tratta di cifre allarmanti.

Perciò le associazioni anti Ogm hanno indetto una giornata di mobilitazione, in programma il prossimo 5 aprile, in occasione della quale saranno allestiti dei presidi delle associazioni in una decina di città italiane del centro-nord, per informare i cittadini sulla gravità e rischi che tali semine comportano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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05/04/2014 15:38:13
1) Perchè sempre e per forza contro?
Trovo fuori tempo e fuori spazio la mozione presentata al Presdiente del Consiglio, in quanto è contro il MONDO INTERO come se si trattasse di un partito o partitino o coalizione come a furia di CONTRO la popolazione italiana ne rifiuta la rappresentanza. Le motivazioni sono - nonostante firme autorevoli ma che nel ventennio trascorso non hanno opposto altro che la barriera di PRIVILEGIO ALLA NEGAZIONE DEL RISCHIO ASSOLUTO CON LA ESIGENZA DELLA PROVA SCIENTIFICA DEL CONTRARIO...- impossibili da sostenere in ambito planetario terrestre e di disprezzo per i miliardi di bocche alimentate con l'applicazione della importante e positiva scoperta scientifica convalidata dall'uomo, che non pretende di essere l'unica strada all'alimentazione del patrimonio mano e animale del nostro pianeta ma che aggiunge il suo contributo alla conquista della sicurezza alimentare. Se l'Italia nella stragrande maggioranza dei suoi territori non dipende dall'apporto dell'agricoltura modificata dalle varianti OGM, essa tuttavia dipende per una parte non indifferente della propria bilancia dei pagamenti dalle importazioni da altri territori del pianeta e non può pretendere il condizionamento di paesi terzi e della loro comunità e accademia agroalimentare. Un paese vicino si sta comportando con la stessa veemenza sul tema? Ma almeno è autosufficiente e influenza il comportamento con una difesa ad oltranza in difesa della sua VERITA', ma la nostra parte è già stata fatta, manteniamo pure con la collaborazione di tutti l'indipendenza intelligente delle nostre nicchie di eccellente qualità naturale, rispettando la natura ogni qualvolta ne possiamo essere soddisfatti. Non mi sento, come cittadino della terra, di essere anche questa volta in una condizione di forzato privilegio nella difesa ad oltranza di un fattore di rischio generalizzato ad ogni specie. Sono pronto a firmare nell'evenienza non istanze generiche come questa, ma per altri delitti più riprovevoli nei confronti dell'umanità, ad esempio nei confronti dell'amore e espansione della cultura scientifica e tecnologica in parallelo a quella del piacere di godere di qualche ambito di libertà. Cerchiamo un'etica più responsabile nella presentazione leggibile dell'informazione scientifica, alimentare, energetica, salutare, financo nel suo ambito individuale di arbitrio in merito a rischio personale oltre che a quello collettivo.
Vincenzo Lo Scalzo
Comunicazione agroalimentare
LO SCALZO ASSOCIATES SNC


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