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I Lunelli sempre più re delle bollicine A Ferrari si aggiunge il 50% di Bisol

Storica operazione della famiglia trentina che si allea con uno dei marchi leader del Prosecco italiano. Un investimento per la crescita della cantina di Valdobbiadene. Nasce la più importante realtà dello spumante. Gianluca e Desiderio Bisol manteranno la gestione della cantina e la proprietà dei vigneti. Un progetto nato al Vinitaly dello scorso anno

di Alberto Lupini
direttore
05 aprile 2014 | 15:40
I Lunelli sempre più re delle bollicine
A Ferrari si aggiunge il 50% di Bisol
I Lunelli sempre più re delle bollicine
A Ferrari si aggiunge il 50% di Bisol

I Lunelli sempre più re delle bollicine A Ferrari si aggiunge il 50% di Bisol

Storica operazione della famiglia trentina che si allea con uno dei marchi leader del Prosecco italiano. Un investimento per la crescita della cantina di Valdobbiadene. Nasce la più importante realtà dello spumante. Gianluca e Desiderio Bisol manteranno la gestione della cantina e la proprietà dei vigneti. Un progetto nato al Vinitaly dello scorso anno

di Alberto Lupini
direttore
05 aprile 2014 | 15:40
 

Da destra, Matteo Lunelli e Gianluca Bisol

Si consolida la leadership della famiglia Lunelli nel mondo delle bollicine italiane e si profila un’alleanza fra dinamici imprenditori quarantenni capace di rafforzare in prospettiva il sistema del vino italiano.  Al metodo classico del Ferrrari Trento Doc si affianca in particolare ora uno dei marchi leader del Prosecco, Bisol, di cui la famiglia trentina ha rilevato il 50% della cantina, la Bisol Desiderio & Figli Srl di Valdobbiadene (Tv). Dopo essere entrati nel capitale di Eataly, i Lunelli sbarcano ora con decisione, e rispetto, nel mondo del Prosecco superiore attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale, le cui modalità saranno illustrate in una conferenza stampa solo nelle prossime ore, proiettandosi peraltro per assumere sempre più un ruolo di punta nella fascia alta del mondo enogastronomico italiano, con sicure ricadute in positivo in Italia e nel mondo.

In attesa di conoscere i dettagli e l’entità dell’investimento, per ora si può dire che alla famiglia Bisol, oltre alla gestione della produzione, resterà comunque la proprietà dei vigneti a conferma di un impegno ed una continuità che per aziende caratterizzate dall’0esessere “famigliari” è oggi fondamentale. «È un’operazione molto articolata», spiegano Matteo Lunelli e Gianluca Bisol, presidenti delle due cantine. Gianluca Bisol resterà in particolare presidente e direttore generale della società di famiglia e il fratello enologo Desiderio continuerà ad avere la responsabilità della produzione, portando avanti la tradizione di famiglia giunta alla ventunesima generazione. Matteo Lunelli assumerà invece la vicepresidenza della società veneta. «Vogliamo rispettare e mantenere forte l’identità dell’azienda - precisa Lunelli - l’acquisizione del 50% tramite aumento di capitale è figlia di un rapporto di stima reciproca e consentirà di realizzare piani di crescita ambiziosi e di dare il via ad importanti sinergie in termini di comunicazione e marketing per valorizzare il ricco mondo delle bollicine italiane».

A livello di curiosità si può aggiungere che l'accordo è stato sottoscritto solo venerdì e viene annunciato il giorno prima dell'apertura del Vinitaly, la sede dove lo scorso anno, quasi per scherzo, erano cominciati i ragionamenti fra le due famiglie interessate a fare crescere nel mondo l'importanza e l'immagine delle bollicine italaine.

È comunque nella prospettiva di una crescita del marchio Bisol che si può leggere in assoluta trasparenza questa importante operazione destinata a dare una scossa al mondo degli spumanti italiani. Per Gianluca Bisol «l'arrivo di nuovi capitali asseconderà il nostro obbiettivo di crescere, in particolare all'estero, sempre nel rispetto della massima qualità che da anni è il nostro unico credo, così come del resto lo è per la famiglia Lunelli». E Matteo Lunelli aggiunge signficativamente: «siamo entrati in una cantina che è simbolo di qualità e che viaggia come un treno. Ci affianchiamo per crescere ancora meglio insieme».




















L’afflusso dei capitali apportati dalla famiglia trentina consentirà in particolare all’azienda veneta importanti investimenti, primo tra tutti quello sulla nuova cantina. «E saranno determinanti le sinergie sui mercati esteri – precisa Gianluca Bisol -, metodo classico e Prosecco hanno due mercati complementari, possiamo continuare a crescere insieme». Matteo Lunelli non ha dubbi: «Siamo il gruppo di riferimento delle bollicine italiane, abbiamo l’ambizione di creare un gruppo dell’eccellenza del bere made in Italy – afferma – con Bisol abbiamo affinità e amicizia, il padre di Gianluca e mio zio Gino si incontravano sempre all’Istituto dello Spumante classico. E poi siamo entrambe aziende di famiglia con lunga tradizione e condividiamo alcune strategie di fondo, come l’attenzione sempre maggiore per la sostenibilità: in questi giorni a Vinitaly Bisol presenterà un nuovo vino senza solfiti aggiunti. Proseguiremo su questa strada, anche e sempre di più nelle lavorazioni in vigneto».

 «Sarà una formula vincente per entrambi», aggiunge Bisol, ricordando che a livello di sistema ilo Prosecco ha ormai superato i 300 milioni di bottiglie prodotte e continua a macinare record. Anche lo scorso anno è stato chiuso con un +20% a coronare un intero ventennio di crescita continua.

Bisol ha un fatturato che sfiora i 18 milioni (+15%) con il 73% della produzione destinato all’export. Il gruppo Lunelli ha invece un consolidato intorno ai 65 milioni (51 milioni derivanti da Cantine Ferrari storico produttore del metodo classico trentino) e il resto derivante dalla distilleria Segnana, dall'acqua minerale Surgiva e delle Tenute Lunelli che producono vini fermi rossi in Trentino, Toscana e Umbria. Su queste basi la realtà che farà capo ai Lunelli toccherà gli 80 milioni di euro di fatturato e scalerà alcune posizioni nella classifica del mondo del vino italiano.

Con questo nuovo passo, si legge in un comunicato, il gruppo Lunelli «conferma la propria leadership nel mondo delle bollicine e può raccontare da una posizione privilegiata la varietà che caratterizza il nostro paese in questo settore: se Ferrari è un Trentodoc e rappresenta l'eccellenza del Metodo Classico ed è un’icona delle bollicine italiane, Bisol è da sempre un marchio di riferimento del Prosecco. Con la sua storia ultracentenaria, la qualità dei suoi prodotti e l'impronta innovativa che la contraddistingue, Bisol esprime infatti ai massimi livelli la vocazione del territorio di Valdobbiadene. Come nel 1952 nostro nonno, Bruno Lunelli, continuò per anni a lavorare a fianco di Giulio Ferrari, così noi oggi siamo fautori della continuità e lavoreremo con entusiasmo a fianco della famiglia Bisol per raccontare l'unicità del territorio di Valdobbiadene e cogliere insieme quelle che riteniamo essere significative opportunità di sviluppo».

 «Grazie a questa – precisa ancora Matteo Lunelli - potremo raccontare al mercato la diversità delle bollicine italiane: Ferrari ha la più lunga tradizione nel metodo classico e Bisol rappresenta una storica eccellenza del territorio. Dobbiamo fare capire all’estero la ricchezza di questa diversità».

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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