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La buona birra ceca da oltre 170 anni Pilsner Urquell premiata da RateBeer

È risultata la migliore “Pale beer” del 2013 secondo uno dei più accreditati siti di informazione specializzata nel mondo. La Pilsner Urquell, con i suoi mastri bottai, rappresenta per la città di Pilsen un vero orgoglio

 
10 aprile 2014 | 12:31

La buona birra ceca da oltre 170 anni Pilsner Urquell premiata da RateBeer

È risultata la migliore “Pale beer” del 2013 secondo uno dei più accreditati siti di informazione specializzata nel mondo. La Pilsner Urquell, con i suoi mastri bottai, rappresenta per la città di Pilsen un vero orgoglio

10 aprile 2014 | 12:31
 

Solo qualche mese fa Pilsner Urquell, la prima birra chiara al mondo, è risultata la migliore “Pale beer” del 2013 per RateBeer, probabilmente il più accreditato sito di informazione birraria nel mondo. La bionda boema si è classificata al primo posto nella sua categoria nella versione non filtrata e non pastorizzata, la stessa prodotta da oltre 170 anni, con la medesima ricetta e sempre nello stesso e unico luogo: lo stabilimento Plzenský Prazdroj nella città di Pilsen da cui deriva il nome (Pilsner Urquell significa “Pilsner dalla fonte originale”).



Nel tempo si è evoluta la tecnologia, che ha permesso al prodotto di varcare i confini della Repubblica Ceca, ma la qualità della birra è rimasta sempre identica grazie all’eccellenza degli ingredienti, al rispetto rigoroso della ricetta del mastro birraio Josef Groll, padre di Pilsner Urquell, e ad una pratica estremamente importante: la “produzione parallela”. Il processo produttivo meccanizzato viene costantemente affiancato da una produzione più piccola che matura nelle grandi botti di legno custodite nei nove chilometri di cantine del birrificio. La birra che esce dallo stabilimento deve essere conforme a quella delle cantine, realizzata nel modo artigianale, prima di poter essere distribuita.

Per la città di Pilsen questo prodotto è un vero orgoglio e il birrificio è un luogo di famiglia in cui contano le persone. Sembra incredibile che dietro ad una delle birre più famose al mondo ci siano tanti piccoli artigiani eppure è così; quella di Pilsner Urquell è oggi una delle poche fabbriche di birra rimaste che ha ancora una squadra di mastri bottai. Il lavoro quotidiano prevede, tra le altre cose, la produzione di piccole botti da 25 litri quelle in cui, ogni 6-8 mesi, arriva la Pilsner Urquell non filtrata e non pastorizzata anche in Italia; ogni anno, poi, producono due grosse botti da 27 ettolitri per la maturazione della birra in cantina, dove oggi se ne trovano di vecchie che hanno oltre 100 anni.

Josef Hruza

Un tempo la professione del bottaio era comune nell’Europa Centrale ma si stava perdendo. Per mantenere viva questa forte tradizione la fabbrica ha istituito, nel 1954, una scuola di apprendistato per mastri bottai che prevede un percorso di studio e pratica di 3 anni. «Non siamo rimasti in molti - ci racconta Josef Hruza (nella foto), il capomastro - ma quello del bottaio è ancora un lavoro importante. Oggi più che mai perché manteniamo viva l’artigianalità e continuiamo la tradizione».

www.pilsnerurquell.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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