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Oltre 86mila visitatori e 25mila bottiglie Record per la Lombardia a Vinitaly 2014

Boom di presenze per il Padiglione Lombardia alla 48ª edizione di Vinitaly. La collettiva lombarda ha chiuso la manifestazione con una crescita del 7,5% rispetto al 2013. Importante la presenza dei consorzi di tutela

di Roberto Vitali
 
10 aprile 2014 | 15:10

Oltre 86mila visitatori e 25mila bottiglie Record per la Lombardia a Vinitaly 2014

Boom di presenze per il Padiglione Lombardia alla 48ª edizione di Vinitaly. La collettiva lombarda ha chiuso la manifestazione con una crescita del 7,5% rispetto al 2013. Importante la presenza dei consorzi di tutela

di Roberto Vitali
10 aprile 2014 | 15:10
 

VERONA - La collettiva lombarda si conferma prima per numero di passaggi con circa 86mila visitatori, in crescita del 7,5% rispetto al dato già molto positivo del 2013. In sostanza, oltre un visitatore su due tra quelli registrati al Vinitaly 2014 ha fatto tappa in Lombardia. Dove nei quattro giorni della manifestazione sono state stappate più di 25mila bottiglie, per un valore alla mescita di oltre 600mila euro. Molti i buyer e gli operatori di settore che hanno mostrato interesse per i prodotti lombardi, le cui degustazioni sono state caratterizzate da un’attenzione particolarmente alta verso l’alta qualità unita alla caratterizzazione del prodotto. Un dato, questo, in linea con la tendenza emersa dalla vendemmia 2013, chiusa con un 88,9% di vini a Denominazione di qualità sul totale di quelli prodotti.



Non solo. Grazie all’iniziativa degli 11 consorzi di tutela dei vini presenti (Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepò Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani, Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi ed Ente Vini Bresciani), nei quattro giorni della manifestazione è stata recuperata ben la metà dei tappi delle bottiglie degustate, per un totale di oltre 40 chili di sughero che verranno riciclati diventando materiale isolante da utilizzare nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni.

Un’operazione nel doppio segno della sostenibilità ambientale e sociale, visto che grazie all’accordo con Amorim Cork Italia, azienda leader nel mercato del sughero, la raccolta genererà un controvalore economico che verrà destinato a sostenere le attività di “Le Viss”, onlus con sede a Verona che si occupa di assistenza a malati ematologici affetti da leucemia, linfoma e mieloma. A contribuire alla buona riuscita della manifestazione anche i 100 ragazzi dell'Istituto alberghiero Andrea Mantegna di Brescia, che hanno fatto assistenza agli espositori presenti.

Soffermiamoci ora su alcune delle aziende presenti alla manifestazione veronese.

Franciacorta
Se il Padiglione Lombardia è stato certamente uno dei più visitati di Vinitaly 2014, il vasto settore dedicato alla Franciacorta è stato addirittura preso d’assalto, tanto da rendere necessario un flusso regolato da vigilantes, per evitare calche pericolose.

La Guido Berlucchi è approdata alla kermesse veronese con un’anteprima, Palazzo Lana Satèn 2006 Riserva. Questo Franciacorta, che insieme a Brut ed Extrême compone la linea top della casa di Borgonato, è stato presentato privo di abbigliaggio e fresco di sboccatura, nell’attesa della release ufficiale che avverrà il prossimo settembre. «Si tratta di uno Chardonnay in purezza - dice Arturo Ziliani, l’enologo creatore della Riserva - le cui uve arrivano dai vigneti di proprietà ad alta densità di Borgonato».

Barone Pizzini, produttore biologico, ha presentato il suo ultimo nato, Animante, un brut che interpreta con gioiose bollicine l’anima del produttore: rispetto per la terra, l’ambiente e le persone.

Le Marchesine di Loris Biatta, forte dei suoi mercati internazionali, ha puntato molto sul Secolo Novo (Brut Nature Millesimato, 100% Chardonnay da un vigneto sul colle La Santissima di Gussago) e sul Blanc de Noir, 100% Pinot Nero.



Joska Biondelli, il giovane produttore di Bornato, nel cuore della Franciacorta, ha presentato il Brut e il Satèn 2011 non millesimati e, in anteprima, il Biondelli Franciacorta Docg Brut base 2011, non millesimato.

L’azienda Lantieri de Paratico conferma lo zoccolo duro della sua produzione nel Brut, equilibrato e convincente (50 mila bottiglie su un totale di 130mila). Nuovo arrivo in commercio il Riserva Arcadia annata 2009, tanto apprezzato per l’annata 2008 da Tom Stevenson nella sua Christie’s Encyclopedia of Champagne and Sparkling Wine. Da provare.

Monzio Compagnoni, con sede ad Adro, ha presento il suo Franciacorta Riserva 2007, 100% Pinot Nero, ben 60 mesi sui lieviti, perfetto Pas Dosé.

Sempre grande affollamento allo spazio Cà del Bosco, che non aveva anteprime particolari da mettere in degustazione. Tutti i suoi gioielli sono comunque stati all’altezza della fama.

da sinistra: Zeno Sbampato, Alberto e Alessandro Schiavi (Mirabella)

L’azienda Mirabella di Rodengo Saiano ha presentato il suo fiore all’occhiello: Elite 2011 Extra Brut, il top dell’azienda e del bere bene, prodotto in sole 5.500 bottiglie. A far gli onori di casa, con gli enologi Alberto e Alessandro Schiavi (nella foto sopra, rispettivamente al centro e a destra), il nuovo direttore commerciale Zeno Sbampato (nella foto, a sinistra).

Nuove bottiglie in vetro bianco (avvolte in una pellicola anti raggi ultravioletti per evitare l’influsso negativo del sole sul vino) per i due Rosé dell’Agricola Villa di Monticelli Brusati: il Brut Boké e il Demi Sec Briolette, un fifty-fifty di Pinot Nero e Chardonnay. Sempre gettonati l’Extra Brut (2008) e il Diamant Pas Dosé (2007).

La storica Ricci Curbastro di Adro (sempre più rivolta al mercato estero, ora al 36%, soprattutto in Usa, Germania e Giappone) ha messo in mostra e degustazione i suoi Millesimi 2009, Extra Brut e Satèn. Sempre molto richiesto il Gualberto Dosage Zero, giunto all’annata 2007.

Valtellina

da sinistra: Luca Faccinelli e Aldo Rainoldi

Aldo Rainoldi (nella foto, a destra) ha portato al Vinitaly l’annata 2010 del suo celebre Sforzato Fruttaio Cà Rizzieri: si conferma la qualità già espressa nel 2009. Con lui l’amico e collega Luca Faccinelli (nella foto, a sinistra), piccolo produttore a Chiuro di un Valtellina Superiore Docg chiamato Ortensio Lando, annata 2009. Le uve provengono da un vigneto nella fascia più alta di Montagna Valtellinese. Un esperimento interessante è la Cuvée Maria Vittoria 2007, un pas dosé 60 mesi sui lieviti.

La storica azienda Arpepe (Isabella, Emanuela e Guido Pelizzatti Perego) arriva a produrre ogni anno circa 70 mila pregiate bottiglie. A Verona è stato proposto il Rosso di Valtellina 2011 proclamato da fior di degustatori (tra cui il campione sommelier Luca Gardini) tra i migliori vini per rapporto qualità-prezzo. Un assaggio di Rocce Rosse 2002 fa capire tutta la filosofia di Arpepe e la grande vitalità dei rossi di Valtellina.

La novità in Casa Nera, a Chiuro, con ben 35 ettari di vigneto in lavorazione, è stata a Verona “Anomalia Singolare”, passito dolce da uve Nebbiolo, annata 2009. Sempre apprezzato il Grumello Tirso Docg, in questo caso annata 2011. Sopra tutto il cru “Giupa”, dell’agricola Caven, Valtellina Superiore Docg Nebbiolo 100%, vendemmia tardiva. Da non perdere.

Oltrepò Pavese
Simone LongaOltre che al Padiglione Lombardia, la storica azienda Torrevilla 1907 di Torrazza Coste era presente anche nel Padiglione Toscana con il Consorzio Contrade d’Italia, costituito con le aziende Castello d’Oliveto di Castelfiorentino (Firenze) e Cantina del Giogantinu di Berchidda (Sassari). Il Consorzio Contrade d’Italia ha lo scopo di creare la necessaria sinergia, fra realtà appartenenti a diverse regioni italiane, per affrontare con determinazione soprattutto i mercati esteri. Le aziende appartenenti al Consorzio, mantenendo la propria autonomia produttiva e gestionale, uniranno gli sforzi nel momento in cui si effettueranno ricerche di mercato, progetti di esportazione nonché investimenti commerciali sui mercati esteri di interesse comune.

«La curiosità maggiore dei visitatori - dice Simone Longa (nella foto qui sopra), direzione commerciale Torrevilla - è stata ancora una volta per il Cruasé, il rosato Metodo Classico da uve Pinot Nero che sta diventando una delle bandiere dell’Oltrepò e che Torrevilla produce con grande selezione delle uve».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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