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I fruttivendoli dell'Ascom a Bergamo per la consueta Festa di Primavera

Il gruppo Fruttivendoli dell’Ascom si è riunito per la Festa di Primavera, alla Cantalupa-Da Vittorio di Brusaporto (Bg), dove si è anche discusso dei problemi del settore: calo delle vendite e smaltimento di imballaggi

di Roberto Vitali
 
16 aprile 2014 | 15:10

I fruttivendoli dell'Ascom a Bergamo per la consueta Festa di Primavera

Il gruppo Fruttivendoli dell’Ascom si è riunito per la Festa di Primavera, alla Cantalupa-Da Vittorio di Brusaporto (Bg), dove si è anche discusso dei problemi del settore: calo delle vendite e smaltimento di imballaggi

di Roberto Vitali
16 aprile 2014 | 15:10
 

La cucina è anche arte - come ormai riconosciuto - ma negli ultimi tempi è diventata anche show. E così ecco che, nel corso di un banchetto, si può inserire anche la preparazione dal vivo di una torta gigante per circa 200 persone. È successo alla Festa di Primavera del gruppo Fruttivendoli dell’Ascom. Dove? Nel ristorante più opulento e giustamente osannato della Bergamasca, alla Cantalupa-Da Vittorio, a Brusaporto (Bg).



Appuntamento atteso ogni anno dalla categoria, che risponde con entusiasmo alla organizzazione curata dal presidente Livio Bresciani e da sua moglie Mirella, alla Cantalupa la Festa di Primavera dei fruttivendoli Ascom è iniziata con la messa celebrata da monsignor Tarcisio Ferrari, assistente spirituale del gruppo. Quindi il classico aperitivo “lungo” nella splendida location del bordo piscina, con stuzzicanti finger food. A tavola sono poi stati serviti: moscardini affogati con polenta; risotto con asparagi e formaggio squaquerone; mezzi paccheri con salsiccia e pomodori di Pachino; stoccafisso white cod d’Alaska con ratatouille di frutta e verdura. Tutto perfetto.

Tra un piatto e l’altro i saluti e l’accenno a qualche problema da parte del presidente Livio Bresciani (nella foto), di Paolo Malvestiti presidente di Ascom e Camera di Commercio Bergamo, Enrica Foppa Pedretti assessore al commercio del Comune di Bergamo e Dino Abbascià presidente nazionale dei dettaglianti dell’Alimentazione Fida-Confcommercio. Il calo dei negozi di fruttivendolo, l’incredibile rebus dello smaltimento degli imballaggi, la piena disponibilità a continuare nella valorizzazione dei prodotti del territorio. Questi i temi toccati.



«Sì - ammette Bresciani - il nostro è un settore in forte sofferenza. Lo dicono i numeri: dal 2008 a oggi hanno abbassato la saracinesca 22 fruttivendoli tra città e provincia; da 279 siamo scesi a 247 e in alcuni Comuni l’attività è addirittura scomparsa. C’è da riflettere e rimboccarsi le maniche, anche per innovare là dove è possibile, sperando come tutti nella ripresa dei consumi».

Una iniziativa che i fruttivendoli portano avanti da tempo - e ci tengono a farlo sapere con chiarezza - è la vendita dei prodotti a km 0. «Da sempre collaboriamo - continua Bresciani - in modo sistematico nella promozione delle tipicità del territorio. Sul nostro bancone raccontiamo nello stesso tempo Bergamo e il mondo intero con un’unica accortezza: tenere sempre alto il livello di qualità e di sicurezza di quanto offriamo. Siamo anche noi veri e propri ambasciatori di Expo 2015».

Annoso e davvero esasperante il problema dello stoccaggio e smaltimento degli imballaggi, carta, cartone e plastica, dei quali in negozio c’è grande uso. «Ciascuno di noi - conclude Bresciani - smaltisce ogni giorno in media 60 cassette di legno o plastica, che dobbiamo tenere in negozio fino a quando non viene effettuato il servizio da parte dell’azienda municipalizzata di Bergamo, ogni 7 o 15 giorni. Si può immaginare quanto materiale accatastiamo. Noi siamo pronti con soluzioni che Bergamo Mercati e A2A hanno condiviso.

Livio BrescianiPotremmo riportare noi stessi le cassette il giorno dopo là dove le abbiamo prese, in appositi luoghi di stoccaggio, ma c’è un vincolo legislativo nazionale da superare in quanto questo materiale può essere considerato come rifiuto o anche come un bene, con le conseguenze che le due definizioni comportano. Sono anni che siamo fermi su questo tema a causa di un cavillo legislativo. Intanto i costi lievitano, i materiali lasciati in negozio rendono poco decoroso l’ambiente e pongono problemi di sicurezza. Nello stesso tempo ne risente anche il decoro della città».

Alla fine, aldilà dei problemi che non mancano, ha prevalso la voglia di far festa, anche sulla spinta della musica entusiasmante della band Alta Moda. Ed ecco il momento dello show: prima una tavolata infinita di frutta fresca e gelato che ha riscosso grandissimo successo poi il completamento della torta: una crostata lunga circa cinque metri che in diretta è stata ricoperta prima di crema pasticcera, poi con pan di Spagna sbriciolato e quindi, in abbondanza, con fragoline di bosco e mirtilli. Su tutto il bordo la meringa flambata e infine una leggera copertura di zucchero a velo. Non ne è avanzato un pezzetto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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